I Pokemon festeggiano 25 anni in Italia con una mostra unica a Bergamo

Cristiano Bolla
Migliaia di carte collezionabili italiane del franchise giapponese che ha fatto la storia saranno esposte il 25 e 26 ottobre e l’1 e 2 novembre, tra rarità, come il Charizard del valore di 400.000 euro, e nostalgia
Carte dei Pokemon
Carte dei Pokemon
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C’è chi li ha conosciuti negli anni Novanta sul piccolo schermo, chi li ha allenati su Game Boy durante lunghi viaggi e chi li scambiava nei cortili della scuola come fossero tesori preziosi. A distanza di venticinque anni dall’arrivo ufficiale in Italia, i Pokémon continuano a essere un fenomeno vivo e trasversale, capace di unire generazioni diverse e di rinnovarsi senza mai perdere fascino.

Per celebrare questo anniversario, Bergamo ospita un evento mai visto prima nel nostro Paese: «Dal 2000 ad oggi: 25 anni di Pokémon in Italia», una grande mostra che permetterà di esplorare la storia del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon (TCG) attraverso migliaia di pezzi unici.

Il viaggio dei Pokémon inizia in Giappone nel 1996 con i primi videogiochi per Game Boy. L’idea, semplice e geniale, era quella di catturare creature immaginarie, allenarle e sfidare altri allenatori. Da lì è partito un successo planetario che arriva anche da noi: nel 1999 i primi titoli per Game Boy compaiono sugli scaffali italiani e a gennaio 2000 risale il debutto dell’anime su Italia 1, diventato in poco tempo appuntamento fisso per milioni di ragazzi.

Quasi in contemporanea, nelle edicole ha fatto la sua comparsa il Set Base del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon. È la scintilla che trasforma un intrattenimento digitale in un fenomeno sociale: mazzi improvvisati, scambi nei cortili, amicizie nate confrontando rarità e illustrazioni.

 

Le prime carte italiane, stampate da Wizards of the Coast, riprendevano fedelmente il modello americano: bordo giallo, nome e punti salute in alto, illustrazione centrale e mosse nella parte inferiore. Da allora, espansione dopo espansione, il gioco si è evoluto fino alle recenti serie Scarlatto e Violetto, che hanno introdotto bordi argentati e nuovi codici di identificazione.

Ciò che era un passatempo da ragazzi si è trasformato in un settore economico significativo. Oggi le carte Pokémon non sono solo oggetti di gioco, ma anche beni da collezione che possono raggiungere cifre da capogiro: alcune prime edizioni inglesi di Charizard hanno superato i 300.000 dollari, mentre le ambitissime Pikachu Illustrator, prodotte in tiratura limitatissima, hanno toccato aste multimilionarie. Anche in Italia il fenomeno è cresciuto: secondo Antonio Leone, socio fondatore di Mirmex Collectibles, «il mercato nazionale potrebbe valere attorno ai 100 milioni di euro l’anno». Mirmex stessa, nata nel 2017 come piccolo e-commerce, oggi fattura circa 5 milioni di euro ed è diventata un punto di riferimento per appassionati e collezionisti.

A Bergamo

L'iconico Pikachu
L'iconico Pikachu

La celebrazione di questo anniversario si concretizza nella grande mostra organizzata proprio da Mirmex nella sede di via Bianzana a Bergamo. Per due fine settimana consecutivi — sabato 25 e domenica 26 ottobre, e poi sabato 1 e domenica 2 novembre — gli spazi dello store si trasformano in un vero e proprio museo del TCG. Due nuove sale e oltre 70 pannelli accoglieranno circa 18.500 carte italiane, raccolte e ordinate con un lavoro di allestimento imponente e unico nel suo genere. Per chi vuole visitare l’esposizione, l’accesso è a numero chiuso e su prenotazione online tramite la piattaforma indicata da Mirmex.

Non si tratta solo di una lunga fila di carte: il percorso espositivo è pensato per raccontare un quarto di secolo di storia. Saranno esposti tutti i set principali, comprese le edizioni più ricercate: Gold Star, Cristalline, EX, Shining, oltre alle cosiddette «carte segrete» che spesso valgono migliaia di euro sul mercato. Una parte speciale è dedicata ai pacchetti di espansione sigillati, circa 500, uno per ogni artwork pubblicato dal 2000 a oggi. «Conservare i pacchetti chiusi è rarissimo — spiega Leone — perché la tentazione di aprirli è fortissima. Averli tutti è un unicum che difficilmente si vede in Italia». Presenti anche i vecchi mazzi tematici dei primi anni Duemila, oggi quasi introvabili.

La carta introvabile

Tra le star della mostra spicca una carta che gli addetti ai lavori considerano leggendaria: il Charizard prima edizione in italiano certificato PSA 10. PSA (Professional Sports Authenticator) è l’ente americano più autorevole nella valutazione delle carte da collezione: analizza autenticità e stato di conservazione assegnando un punteggio da 1 a 10. Raggiungere il «10» significa che la carta è perfetta sotto ogni aspetto — centratura, bordi, superfici, taglio.

Una carta di Charizard
Una carta di Charizard

«Questa è l’unica carta italiana del set base ad aver ottenuto PSA 10 - racconta Leone, che la possiede e la espone di tanto in tanto al pubblico - Le stampe italiane dell’epoca avevano spesso piccoli difetti, quindi ottenere il massimo punteggio era praticamente impossibile. Per questo questo Charizard è unico al mondo». Non è in vendita, ma il proprietario stima che potrebbe valere 300-400 mila euro, prendendo come riferimento il mercato estero dove le versioni inglesi hanno già superato più volte questa cifra. Nel database ufficiale PSA esistono una trentina di Charizard italiani valutati 9, ma nessun altro 10.

La mostra di Bergamo non è solo un’esposizione nostalgica, ma un segnale di come i Pokémon continuino a rinnovarsi e a restare centrali nella cultura pop. L’universo creato da Satoshi Tajiri si è esteso ben oltre le carte: film, serie animate, app come Pokémon Go, collaborazioni con moda e arte, da Van Gogh a marchi come Balmain e Converse. Oggi il TCG è un linguaggio comune che unisce bambini, adolescenti e adulti che un tempo erano i primi fan – ancora oggi decisi a «catturarli tutti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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