Dai social al negozio vintage: il sogno di Camilla Baldini è realtà

Quello di Vintail è un viaggio iniziato nel 2021: «È nato per caso, senza un business plan alle spalle, che poi è il motivo principale per il quale ha funzionato» commenta la 31enne
Il negozio Vintail di Camilla Baldini - © www.giornaledibrescia.it
Il negozio Vintail di Camilla Baldini - © www.giornaledibrescia.it
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Locandine di vecchi film, insegne luminose, cartoline in bianco e nero, sedie di design, videogiochi impilati tra specchi, lampade e poster: in via del Brolo, in città, il vintage si fonde a quella che la titolare di Vintail Camilla Baldini definisce «la malinconia di una vita lenta, con un pizzico di nostalgia, anche e forse soprattutto per vite e periodi che non abbiamo mai vissuto».

Quello di Vintail è un viaggio iniziato nel 2021, «per caso, senza un business plan alle spalle, che poi è il motivo principale per il quale ha funzionato» scherza Camilla: 31enne, originaria di Piacenza e arrivata a Brescia cinque anni fa con un lavoro d’ufficio, non avrebbe mai pensato di trasformare in lavoro una passione tramandata in una famiglia di collezionisti. Quello che oggi è un negozio e spazio di aggregazione al Villaggio Prealpino, infatti, è nato a partire dal 2021 come una semplice pagina Instagram.

La titolare del negozio Camilla Baldini - © www.giornaledibrescia.it
La titolare del negozio Camilla Baldini - © www.giornaledibrescia.it

«Inizialmente rivendevo cose che trovavo insieme ad un amico, Paolo, di Tail Gallery: il nome è nato così, dall’unione tra me, vintage, e lui, Tail. La gente ha iniziato a notarmi sui social e quello che era un progetto che portavo avanti nella mia cameretta si è spostato in garage, poi in un garage doppio e poi, in solitaria, con il supporto di amici e famiglia, in via del Brolo il 6 gennaio del 2024».

Ricerca

Ora la vita di Camilla è interamente dedicata a questo progetto. «Faccio ricerca tra mercatini, privati, e soprattutto posti chiusi come cinema e botteghe. Se ne vedo uno in giro mi fermo, chiedo in giro, capisco come entrarci per trovare pezzi che mi piacciano. Ho fatto viaggi di ricerca anche a Tokyo e New York, scovando oggetti e carte». Oltre alla vendita, però, Vintail si propone in primis di diventare «un contenitore. Di persone, idee, stimoli, uno spazio dove la gente voglia passare del tempo».

E di che gente si tratta? «Mediamente clienti tra i 27 e i 55 anni, sul web anche persone dall’estero, ma qua soprattutto giovani che devono arredare casa, che stanno scoprendo l’indipendenza: quest’estate sono stata felicissima di avere ragazzine di 13\14 anni che venivano a curiosare. Mi ha fatto riflettere: se il vintage è nostalgia, che cosa ricercano persone così giovani, che queste cose di fatto non le hanno mai vissute?».

Vita lenta

Volti giovani sono anche quelli che affollano il cortile di Vintail durante gli eventi e i mercatini. «Ora l’idea è di organizzare anche dei corsi: in programma ne abbiamo uno sulla ritrattistica in bianco e nero con Alberto Mancini e uno sulla stampa tipografica alla vecchia maniera, ma contiamo di creare altri spunti di aggregazione. Non ho scelto questo lavoro per diventare ricca: la luce negli occhi di chi mi compra un poster per dieci euro batte chi mi cerca una lampada da mille solo perché è di moda».

Il cortile di Vintail - © www.giornaledibrescia.it
Il cortile di Vintail - © www.giornaledibrescia.it

La ricetta, in fondo, è «una vita lenta, qualcosa che la mia generazione ricerca sempre di più. Questo spazio ne è la prova, la gente viene, mettiamo su un vinile, si beve un caffè. Questo posto è rete e io della mia, che mi supporta sempre anche a livello pratico, sono tanto felice».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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