Dalla strage del 1944 al ritorno sul lago: rinasce la motonave Iseo

Il cielo era terso, quella domenica del 5 novembre 1944. Sulle acque calme del Sebino la motonave Iseo procedeva lenta da Tavernola a Lovere, carica di passeggeri e di sacchi di granturco. A bordo, oltre centoventi persone: donne, bambini, alcuni giocatori dell’«Orsa calcio» diretti a una partita. Alle 10.15, quando il battello era ormai prossimo all’imbarcadero di Siviano, il rombo improvviso di nove caccia alleati squarciò la quiete del lago.
Le incursioni aeree, fino ad allora, avevano risparmiato i traghetti che solcavano il Sebino. Ma quel giorno la storia cambiò tragicamente rotta. Tre aerei si staccarono dalla formazione e iniziarono a mitragliare la nave a bassa quota. Le raffiche colpirono la galleria e la saletta passeggeri, trasformando il battello in una trappola di morte: quarantadue le vittime, un’ottantina i feriti. Tra loro molte donne, diversi bambini, perfino due gemelline di nove mesi. Alcuni passeggeri tentarono di raggiungere a nuoto la riva, ma annegarono nelle acque gelide.

Il comandante Fausto Ministrino, miracolosamente illeso, riuscì con sangue freddo a portare la motonave ferita fino a riva, dove poté arenarla nei pressi della località Gustinel. I superstiti vennero soccorsi dai pescatori di Montisola e trasportati all’ospedale di Iseo. Quello stesso mattino, i velivoli proseguirono verso Sale Marasino, sganciando quaranta bombe che distrussero villa Martinengo, sede di un comando tedesco.
La stampa del tempo, strettamente controllata dal regime fascista, strumentalizzò l’episodio: «Il sistema di guerra dei nostri nemici è quello della strage», titolava il quotidiano Brescia Repubblicana il 7 novembre, parlando di «gangsters dell’aria». Ma dietro la propaganda restavano i corpi e il dolore di un’intera comunità, che da allora, ogni 5 novembre, si raccoglie nel ricordo.

Dopo la guerra
La Iseo sopravvisse al conflitto. Nonostante i gravi danni, già il giorno stesso tornò in servizio, continuando a collegare i paesi del Sebino. Nel dopoguerra divenne una presenza familiare per residenti e turisti, simbolo di un lago che voleva ricominciare a vivere.
Nel 1954, con il passaggio di concessione dalla società Sebina alla ditta Busti di Bergamo, fu l’unico battello a restare in servizio. Negli anni Settanta, con la nazionalizzazione della flotta, entrò nella Gestione governativa della Navigazione Laghi – sezione “Naviseo” – e nel 1977 subì un importante intervento di rimotorizzazione e rimodernamento. Le linee originarie, risalenti alla costruzione del 1910, si aggiornarono, ma senza perdere il fascino dell’antico piroscafo.
Dal 2003 la Iseo è parte della flotta della Navigazione Lago d’Iseo Srl, controllata dalla Regione Lombardia, con una capacità di 190 passeggeri. È la più antica imbarcazione ancora in servizio sul Sebino: un secolo di storia intrecciato alle vicende della comunità lacustre.
Il restauro
Oggi, 81 anni dopo quel 5 novembre di sangue, la motonave Iseo è tornata a solcare le acque del suo lago. Restaurata grazie a un finanziamento regionale di oltre 1,5 milioni di euro su un costo complessivo di 1,9 milioni, è stata inaugurata a Monte Isola in una cerimonia che ha voluto unire memoria e rinascita.
L’intervento di refitting ha restituito al battello l’eleganza delle origini e una piena efficienza tecnica: ora può ospitare 190 passeggeri – 81 seduti e 109 in piedi – ed è equipaggiata con un moderno propulsore Iveco diesel. A bordo convivono passato e presente: la solidità del legno e dell’acciaio di un tempo si fonde con le dotazioni di sicurezza e comfort del trasporto contemporaneo.

Alla cerimonia erano presenti il presidente dell’Autorità di Bacino del Lago d’Iseo Alessio Rinaldi, il presidente e il direttore di esercizio di Navigazione Lago d’Iseo Paolo Bertazzoli ed Emiliano Zampoleri, insieme a numerosi sindaci e rappresentanti istituzionali. «Il rientro in servizio della motonave Iseo – ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile Franco Lucente – rappresenta un’inaugurazione tra tradizione e innovazione. Celebrarla proprio il 5 novembre significa rendere omaggio alla memoria delle vittime e guardare con fiducia al futuro».
Fare memoria
Con il ritorno della Iseo si chiude il programma di rinnovo della flotta regionale, iniziato nel 2024 con la motonave ibrida Predore e proseguito con i catamarani elettrici Sarnico e Sale Marasino II. Regione Lombardia ha investito complessivamente 11,5 milioni di euro nel rinnovo del naviglio sebino, oltre a 2,5 milioni l’anno per i servizi di trasporto pubblico.
Ma la giornata di oggi va oltre la cronaca di un restauro: è un atto di memoria collettiva. L’antica motonave, sopravvissuta alla guerra e al tempo, torna a navigare come simbolo di continuità e rinascita. Ottantuno anni dopo quella mattina di terrore, la Iseo riprende di nuovo il suo viaggio.
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