Luca Omodei: «Ho 40 canarini, uno è il campione del mondo»

Luca Omodei, lumezzanese, allevatore di canarini, è campione mondiale della disciplina. Dopo avere vinto gare regionali, nazionali ed internazionali, è arrivato il sospirato titolo a Talavera de la Reina (Spagna). «La passione per i canarini - dice Omodei - risale a quando avevo 10 anni, trasmessami da un amico che li teneva per compagnia. Iniziai con normali canarini sassoni. Così è stato fino al 2006, quando ho cominciato a scoprire il mondo degli allevatori e le varie razze. Oggi ho 40 canarini di razze diverse: arricciato fiorino, arricciato sud, arricciato gibbosi e arricciato gibber italicus. Si distinguono per il piumaggio e per la posizione che tengono».
Il campione
Il titolo mondiale è stato vinto con un arricciato fiorino ciuffato pezzato giallo e verde. Col tempo la passione di Omodei è cresciuta: è diventato consigliere dell’Associazione ornitologica bresciana, che fa parte della Federazione ornitologica italiana. La sede, al bar Gusport di Gussago, è aperta il 1° e 3° sabato del mese (orario 15.30-17.30; email: ornibresciana@gmail.com. Alle gare a cui partecipa il valgobbino ci sono dai 1500 ai 20.000 canarini, divisi in categorie. Omodei ne porta una decina. «Anni fa tante famiglie avevano un canarino in casa - ricorda Omodei -, mentre oggi, di fronte al sacrificio che comporta il seguirli, si è abbandonata la passione. Mi occorre circa un’ora al giorno per pulire le gabbie e dare da mangiare a tutti i miei canarini».
Come partecipare
La procedura per partecipare alle gare, prevede l’ingabbio, ovvero la preparazione della gabbia che custodirà il volatile, contrassegnato da un numero di riconoscimento. Sul posto della gara, toccherà ai giudici, in numero diverso a seconda dell’importanza della manifestazione, valutare il soggetto.
«I parametri presi in considerazione - spiega Omodei - sono diversi: taglia, portamento, piumaggio, spalline, fianchi, testa e collo, ali. Ci sono caratteristiche morfologiche standard da rispettare». Il valgobbino tiene i suoi "campioni" in una stanza a Lumezzane. Ora sono in cova e non possono essere mossi. In estate la muta permette di rinnovare le piume; da ottobre riprendono le gare.
«La partecipazione - aggiunge Omodei - deve avvenire sempre con nuovi canarini. Quelli che hanno partecipato e vinto non possono ripresentarsi». Quando la gara è lontana, i "convogliatori" (messi a disposizione della federazione) portano i canarini avanti e indietro. Giunti sul posto, sono accuditi da uno staff. A complimentarsi con Omodei, è stato, a nome di Lumezzane, il primo cittadino Josehf Facchini: «La storia di Omodei è particolare, simpatica e dimostra ancora una volta la trasversalità dei talenti del territorio valgobbino. I suoi canarini sono un orgoglio lumezzanese».
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