Libri e sogni: Silvia Sabbadini apre «Paginechiare» a Mompiano
C’è un filo che lega un grande libro blu di Pinocchio, con disegni a tutta pagina, letto da un papà ogni sera a una bambina di sei anni, e l’apertura di una piccola libreria. È il filo della passione per le storie, per i libri ma anche del coraggio di trasformare i sogni in realtà.
Silvia Sabbadini, 43 anni, bresciana, ha dato vita a «Paginechiare», una libreria di albi illustrati aperta da tre settimane a Mompiano, in via Ambaraga. Uno spazio piccolo – appena 20 metri quadrati dalle pareti azzurre – che custodisce un sogno grande: quello di dedicare un luogo a libri capaci di parlare con le immagini, ai bambini ma anche agli adulti «sognatori».
La selezione dei volumi è pensata per i più piccoli, dai 10 mesi in su. Come sottolinea Silvia, l’albo illustrato presuppone quasi sempre una lettura condivisa: «Il libro viene raccontato, accompagnato. Non è mai solo un atto solitario, è un’esperienza che si fa insieme». Inoltre in libreria c’è una selezione di libri «che consiglio proprio agli adulti».
Tante storie in una
Silvia racchiude tante anime diverse: laureata a Brescia in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, con un primo percorso lavorativo nell’arte, oggi grazie anche alla disponibilità dei suoi datori di lavoro che le hanno concesso la riduzione di orario, è impiegata part time come commerciale in un’azienda bresciana. Proprio questo passaggio le ha permesso di inseguire la sua avventura come libraia. In lei vive da sempre questa parte creativa e bambina che da tempo chiedeva spazio: «Con la libreria ho dato corso a quella voce che sentiva il bisogno di esprimersi». Ma Silvia è anche scrittrice: l’anno scorso ha pubblicato il suo primo romanzo «Gran Turismo» che racconta un percorso psicologico, un viaggio interiore verso una nuova consapevolezza. «Quello è stato il mio primo atto di coraggio – spiega –. Scrivere mi ha fatto capire che potevo concedermi delle possibilità, di dare forma a progetti che sembravano irrealizzabili».
Da questo andare nel profondo nasce anche il parallelo con l’albo illustrato: «La psicoterapia e le immagini dei libri hanno qualcosa in comune. L’immagine arriva in profondità, apre mondi interiori che le parole da sole non riescono a toccare».
A sostenerla lungo questo cammino c’è il compagno Tiziano, con cui vive a Mompiano: «L’esito di questa apertura è assolutamente un lavoro di squadra. Abbiamo trovato questo spazio, chiuso da anni, insieme. Da anni guardavamo la saracinesca abbassata immaginando di riportarlo in vita. Finché un anno fa, guardando gli annunci, ci ha incuriosito. Da lì a breve il passo di farlo diventare nostro. Non ci abbiamo dormito per qualche notte: l’idea di aprire una libreria in un periodo così complicato ci spaventava. Anche durante i lavori di ristrutturazione le persone si affacciavano chiedendoci cosa stesse nascendo e, ricevuta la risposta, ci guardavano quasi increduli. Noi però abbiamo deciso di andare avanti».
Gli arredi rispecchiano lo spirito del progetto: mobili recuperati ai mercatini, scaffali reinventati, una scrivania riportata a nuova vita, persino vecchie cassette condominiali lucide e pronte ad ospitare biglietti e documenti. «Abbiamo deciso di dare una seconda possibilità anche a questi oggetti, in linea con quanto sto facendo personalmente». A rendere l’atmosfera ancora più accogliente ci sono gadget letterari, taccuini, quaderni, e perfino tisane e infusi.
La canzone, un segno
Il nome, «Paginechiare», è arrivato subito, ispirato a Francesco De Gregori e alla sua Rimmel. «Mi piaceva l’idea di un nome che suonasse, musicale, che evocasse sì le pagine dei libri, ma anche qualcosa di limpido, trasparente. E poi non posso dimenticare come il giorno dell’atto dal notaio, per festeggiare, io e il mio compagno siamo entrati in un locale: in sottofondo suonava proprio Rimmel. Inutile dire che per noi è stato un segno».
Oggi desiderio di Silvia è che «Paginechiare» diventi un negozio di quartiere: «Vorrei configurarmi così, che questo fosse un posto dove si può entrare non solo per comprare un libro, ma anche per rallentare, scambiare due parole, respirare un ritmo diverso, recuperare una dimensione più umana. Non solo una libreria, ma un luogo dove sentirsi accolti».
Un sogno realizzato, dunque, ma anche un seme piantato: quello di una comunità che possa crescere intorno ai libri e alle storie.
La libreria «Paginechiare» è aperta dal martedì al venerdì nel pomeriggio e il sabato tutto il giorno.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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