AiutiAMObrescia offre la telemedicina per seguire i malati Covid

Il Servizio per monitorare i malati a casa offerto ai medici di famiglia con tecnologie HTN
Infermiere a colloquio con i pazienti a domicilio - © www.giornaledibrescia.it
Infermiere a colloquio con i pazienti a domicilio - © www.giornaledibrescia.it
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Un mese fa, quando il numero delle persone dimesse dagli ospedali iniziava ad aumentare, si è presentata una grande opportunità per la medicina del territorio: usare la tecnologia per monitorare i pazienti al loro domicilio. Grazie alla generosità dei bresciani che hanno contribuito al fondo AiutiAMObrescia (che ha raggiunto 16.535.391,44 euro) promosso dal Giornale di Brescia e dalla Fondazione della Comunità Bresciana, è nato dunque un servizio di telemedicina a disposizione dei medici di medicina generale. Un servizio fondamentale per la Fase 2 dell’epidemia, ancora ricca di incertezze sotto il profilo sanitario e con migliaia di persone a domicilio che hanno bisogno di essere tranquilli sotto il profilo dell’assistenza e della cura.

Con un investimento di 500mila euro, l’idea iniziale era quella di monitorare mille pazienti per arrivare a cinquemila assistiti. Servizio che avrebbe dovuto durare fino a giugno. La bella notizia è che le persone che hanno avuto il Covid-19 possono essere seguite per un anno e non solo per i quattordici giorni dell’isolamento obbligatorio dopo le dimissioni.

Certo, il monitoraggio da parte degli infermieri della Centrale medica e con le tecnologie della società bresciana HTN (Health Telematic Network) non sarà più giornaliera. «La possibilità di continuare il follow up per un anno permetterà alla comunità scientifica di avere una significativa mole di dati sull’infezione da Coronavirus» afferma Fulvio Glisenti, il cardiologo che oltre vent’anni fa ha intuito le potenzialità della telemedicina fondando HTN. Da un mese. In un mese di monitoraggio, un centinaio di medici di medicina generale ha già intercettato una decina di situazioni che richiedevano un ulteriore ricovero, a dimostrazione di quanto «sia fondamentale l’attenzione nei confronti di chi viene dimesso» come ha dichiarato Annamaria Indelicato, direttore sociosanitario dell’Asst Spedali Civili.

Figura di raccordo tra ospedale e territori, si auspica che al servizio di telemedicina aderisca il maggior numero possibile di medici di famiglia affinché possa essere seguiti avvalendosi della tecnologia il maggior numero di pazienti possibili. I benefici per chi viene monitorato sono molteplici, sia sotto il profilo strettamente sanitario sia sotto quello psicologico.

Due le linee di intervento: le persone che richiedono un’assistenza maggiore vengono seguite dalle infermiere dell’Asst Spedali Civili dalle 8 alle 20 che prevede consulti telefonici ed assistenza a domicilio. Il personale sanitario si avvale di kit che vengono forniti grazie al supporto di AiutiAMObrescia. Dalle 20 alle 8 il servizio di supporto ai pazienti in codice rosso e giallo viene fornito dal call center di Telemedicina con personale infermieristico dedicato. L’indicazione del codice colore viene data dal Pronto soccorso o dal reparto Covid mentre il servizio di dimissioni protette dell’ospedale, attraverso l’Unità di continuità assistenziale multidisciplinare attiva il medico di medicina generale e Adi-Covid. Il Servizio di Telemedicina Covid attivato grazie ad AiutiAMObrescia si rivolge direttamente, attraverso i medici di medicina generale, a pazienti che alle dimissioni sono stati stratificati con i codici verde e bianco e che, dunque, richiedono un’assistenza più leggera.

 

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