Insegnare online il cinese: l’idea imprenditoriale di Luca Gazzardi

Ci sono suoni del dialetto bresciano che somigliano molto a quelli di alcune parole cinesi. Come, ad esempio, la u con dieresi del nostro «scusa» (scüsa), che tanto si avvicina alla fonia del verbo «andare» in cinese (Qü). Una particolarità che è tornata molto utile a Luca Gazzardi, bresciano di 27 anni che, attraverso i social, ha trovato il modo di insegnare a circa 10mila persone che lo seguono la seconda lingua più parlata nel mondo.
La passione per la lingua cinese
Luca è originario del quartiere San Polo, in città. Dopo aver conseguito il diploma al liceo scientifico Leonardo, il ragazzo ha iniziato a frequentare il corso di lingue straniere all’Università di Bergamo. «Tra le mie opzioni c’erano filosofia, psicologia e lingue straniere. La scelta è ricaduta su quest’ultima perché mi è sempre piaciuto questo ambito di studi. I corsi disponibili erano il russo, l’arabo e il cinese: volevo seguirli tutti e tre, ma ho dovuto sceglierne uno» spiega il giovane.
Una decisione che non è stata guidata da particolari motivazioni: «Non avevo nessuna ispirazione culturale o personale. La passione è nata poi durante gli studi, anche grazie alle professoresse che ho avuto. Forse l’unico ricordo che ho al riguardo è quello di un compagno di classe cinese delle medie che prendeva appunti nella sua lingua: restavo affascinato da quei caratteri così complicati».
Verso Oriente
Proprio la particolare stesura di simboli del popolo orientale ha spinto il bresciano ad approfondire il tema: «Mi sembrava impossibile scrivere in cinese. Poi ho iniziato e ho capito che potevo farcela. Ora disegnare questi caratteri è diventato un gioco anche rilassante, che stimola la mia memoria».
Dopo la laurea, Luca ha iniziato a lavorare come responsabile delle vendite per il mercato cinese di un’azienda del settore edile. Un ruolo dove sono in pochi a conoscere il cinese: per questo, dal 2023, è arrivata la decisione di voler insegnare la lingua a persone interessate per motivi lavorativi e non solo: «Mi ispiro molto a colleghi d’oltreoceano, che offrono suggerimenti di ogni tipo. In Italia non c’è praticamente nessuno che propone contenuti come i miei in cinese».
Difatti, ora insegnare è diventato un vero e proprio lavoro: video di facile comprensione e veloci, webinar interattivi e corsi registrati hanno portato il ragazzo a trovare una nuova professione. «Volevo distaccarmi dal paradigma del posto d’ufficio, cercavo libertà. Sui social mi rivolgo prettamente a giovani fino ai 25-30 anni, che per il 70% sono ragazze. Ma anche a persone più adulte, soprattutto con i corsi a pagamento. I miei abbonati vengono da tutta Italia, ma una buona percentuale è sicuramente bresciana».
Una grande opportunità trovata su Internet, che a volte fa storcere il naso ai più scettici: «Mi capita spesso - ammette Luca - di parlare con genitori in cerca di conferme per iscrivere i propri figli minorenni. Io consiglio sempre di seguire qualche mia lezione, in modo da capire il mio metodo di insegnamento». Anche perché il bresciano è in realtà una persona riservata, che utilizza con parsimonia i social: «Strano a dirsi, ma privatamente ho solo Instagram, che trovo più congeniale a me perché parla a un pubblico più eterogeneo. Io questo linguaggio ho dovuto impararlo da zero: con il tempo ho capito che preferisco essere divertente, semplice e puntare sulla fidelizzazione della mia nicchia piuttosto che sul cavalcare la tendenza del momento».
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