Se le ferie valgono più del vaccino

Che voglia di ferie. Un bisogno ed un diritto. Legittimo, dunque, che dopo un anno di fatica fisica e psicologica, le persone vogliano programmare un periodo di vacanza. Quest’anno - ops, in realtà dal febbraio 2020 - c’è però ancora un problema, legato alla pandemia ed al virus che, fino a quando circola, continua a rappresentare un pericolo per la nostra salute. Non siamo ancora liberi, ma potremmo esserlo un po’ di più se la maggior parte di noi fosse vaccinata.
Ed ecco il punto: la somministrazione dei vaccini va avanti in modo sostenuto, meno di quanto potrebbe perché condizionata dalla disponibilità di dosi. Nella migliore delle ipotesi terminerà con la prima dose a tutti entro metà luglio. Nella peggiore, entro fine agosto. In molti, dunque, «rischiano» di avere l’appuntamento in piena estate. Ed è per questo che c’è chi preferisce rinviare la prenotazione perché ha la valigia in mano.
Sbadatamente» non ha seguito la procedura inversa, ovvero far precedere la data del vaccino a quella delle vacanze. Sentendosi legittimati ad avviare una contrattazione con chi sta vaccinando, mettendo sullo stesso piano il diritto alle ferie al dovere di vaccinarsi. Abbiamo ancora dubbi sul fatto che la pandemia non ci abbia resi migliori?
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