Cucina

Guida Michelin, fascino stellato

L'assegnazione della "stella" scatena ansia, gioia immensa, delusione
Alcuni degli chef che hanno ottenuto una stella Michelin - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
Alcuni degli chef che hanno ottenuto una stella Michelin - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
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Crede nei giovani, un po’ meno nelle donne. Si rinnova, ma mantiene un animo conservatore. Che la si ami, la si critichi, la si tema, la «rossa» Michelin ha un potere fortissimo. E l’ha dimostrato anche martedì portando il mondo al Teatro Grande di Brescia.

A riflettori spenti nulla trapela (e questo ha indubbiamente un certo fascino), poi, sul palco, le stelle si accendono a raffica, una dopo l’altra. In tutto 33 (una bresciana: il ristorante Fagiano del Grand Hotel Fasano dello chef Maurizio Bufi). Scatenano ansia, gioia immensa, delusione.

Chi le acchiappa corona un sogno coltivato in frenetiche e infinite giornate di ricerca della perfezione. Perché dietro a un risotto (che a volte ci lamentiamo di pagare un po’ troppo) c’è studio, sacrificio, ci sono notti insonni, soddisfazione. Il risultato, se ben fatto, è un’opera d’arte che la stella certifica, rappresentando anche una grande responsabilità. Nel firmamento si hanno infatti gli occhi addosso nel bene e nel male.

E la stella, prima o poi, può anche spegnersi. Non succede spesso, ma succede. La Michelin, del resto, è conservatrice. Sarà un bene o un male?

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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