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Il suo bar «Brach» un’istituzione a Fiesse e ora Teresa Bugatti compie 100 anni

Giulia Bonardi
La donna ha gestito l’esercizio commerciale per lungo tempo con il marito
Teresa Bugatti
Teresa Bugatti
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Barista e oste, figlia d’arte, moglie del «Brach» e figura materna per una sfilza di giovanotti che nel suo bar sono cresciuti, hanno ballato al ritmo del primo jukebox, festeggiato compleanni e l’arrivo della maggiore età, discusso di pallone, giocato a carte e vissuto le prime cotte: è Teresa Bugatti che martedì ha compiuto 100 anni.

Adesso è ospite alla Casa di riposo di Gottolengo, dove sono quindi in programma i festeggiamenti con i famigliari e dove andranno a trovarla anche le Amministrazioni comunali di Fiesse e Gottolengo per celebrare questo importante traguardo.

Un compleanno a tre cifre, il suo, che, a Fiesse, ha saputo riaccendere i ricordi giovanili di tantissimi «ragazzi», ormai adulti (qualcuno è già nonno, ad esempio), perché Teresa, assieme al marito Battista Remondi detto «Brach», ha gestito per tantissimi anni il bar Brach, che era un’istituzione situata nel centro del paese. Ora il locale c’è ancora fisicamente, ma ha cambiato gestioni nel corso del tempo.

Ma la figlia d’arte è lei, è lei che aveva raccolto il testimone del papà-oste, anche se l’attività è poi sempre stata condotta con il marito, di cui è vedova. Un duetto, il loro, che dietro il bancone si divideva i compiti: con lui si discuteva di calcio, con lei invece ci si «confessava». «È stata una seconda mamma per generazioni di giovani: tutti sono passati di lì», è questo ciò che coralmente dice Fiesse, primo fra tutti il sindaco Sergio Cavallini, tra coloro che hanno ricordato con grande emozione la lunga vita di Teresa.

«Sono passate da quel bar generazioni intere: è stato uno dei posti rappresentativi per il mondo di quei tempi, dal primo jukebox alle sfide a carte, passando per i festeggiamenti dei coscritti, talvolta accompagnati dallo spiedo del papà della signora Teresa, "madre-confessore" per molti ragazzi», ci racconta il sindaco, che ieri è passato trovarla assieme ai rappresentanti comunali di Gottolengo.

Insomma, Teresa, a Fiesse, è stata un’istituzione, ha avuto un ruolo civico, ossia di riferimento per la comunità, ma è stata senza alcun dubbio un punto di riferimento anche all’interno della sua famiglia. Teresa è mamma di Sergio, nonché nonna e bisnonna. Una vita piena di ruoli importanti, privati e sociali, che, nel giorno delle cento candeline, ha avuto il potere di risvegliare in tanti i dolci ricordi di gioventù, il piacere di narrarli e tramandarli, la voglia di raccontare un’epoca, di fare storia. Per questi motivi si può parlare di auguri molto sentiti, di un momento speciale non solo per la centenaria e la sua famiglia, bensì per un’intera comunità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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