Dagli scarti nascono fiori: «La Petalaia» e l’arte del ridare vita

L’allestimento per una cerimonia o una festa può contribuire a rendere un evento indimenticabile, a fare in modo che lasci il segno nei ricordi di chi vi partecipa. Lo sa bene Marzia Fappani, 51enne di Orzivecchi fondatrice di una attività tutta sua, che oggi è un marchio registrato - «La Petalaia» - dove la creatività è l’elemento principale, «oltre a essere il più prezioso antidepressivo per il cervello» sottolinea la donna.
Marzia, che nella vita di tutti i giorni lavora per una nota società bresciana, tre anni fa ha iniziato a utilizzare materiali difettosi, perciò di scarto, dei settori idraulico ed elettrico per creare dei fiori giganti. Ecco perché il nome «La Petalaia». Ha anche aperto un ecommerce e su Instagram è possibile ammirare alcune delle sue opere.
«Ho cominciato dopo aver visto una sfilata maschile tenutasi a Parigi - racconta -, dove c’era un giardino incantato con rose, cactus e alberi: controllando il backstage ho visto chi erano gli artisti che l’avevano creato e poi mi sono iscritta a dei corsi».

La 51enne lavora e modella le creazioni - prevalentemente fiori, ma non solo - in una stanza ricavata appositamente in casa sua: qui taglia i petali singolarmente a mano, servendosi di modelli di cartone per le diverse misure. Scalda poi il materiale con lo sverniciatore, con le mani dà la forma voluta utilizzando palle di polistirolo che ha prima adagiato su barattoli vuoti del caffè e infine assembla il fiore con la colla a caldo. Una lavoro che richiede pazienza e precisione. Ha anche uno spazio nell’Officina Pop di Orzinuovi, che è un luogo di coworking, dove espone alcune delle sue opere.
«Un altro dei punti forti dei miei fiori sta nel fatto che non serve acqua per farli sbocciare - racconta -, senza contare che non si inquina con CO2 per farli arrivare da altre parti del mondo: c’è una particolare attenzione all’ambiente e, oltre a essere sostenibile, il mio materiale è garantito 90 anni, non subisce l’azione di agenti atmosferici e non crea allergie».

Il suo brand ha conquistato molti. Suoi, per esempio, erano i fiori che adornavano il palco che ha ospitato gli interventi istituzionali al termine della sfilata del Pride di Brescia lo scorso settembre. «Mi hanno chiamata a sfilate e a esposizioni - racconta -. Ho cominciato allestendo uno stand a Cosmodonna per una stilista padovana e da lì i miei contatti sono andati via via ampliandosi».
Nel 2024 Marzia è stata sponsor del premio Starlight international Cinema Award 2024 nell'ambito del Festival del cinema di Venezia: ha partecipato agli shooting fotografici che vengono realizzati durante la settimana della mostra. In questo contesto ha realizzato un vestito di petali: un abito-scultura indossato poi da una modella. Tra i vip che hanno realizzato foto con i suoi fiori ci sono Caterina Balivo, Diana Del Bufalo e Caterina Murino.
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