Da 50 anni, ogni settimana: la sfida continua di due tennisti di Lumezzane

Lucio Rossetti, 78 anni, e Roberto Lena, 74, si incontrano, anzi si «scontrano», da mezzo secolo: ogni settimana, da cinquant’anni, i due amici portano avanti la passione per il tennis, affrontandosi sulla terra rossa a Lumezzane. Diventano così avversari per un’ora e poi tornano ad essere nuovamente amici. Entrambi sono molto conosciuti in Valgobbia: Rossetti per tanti anni ha aiutato il fratello in un distributore di benzina ed è impegnato nella gestione della chiesa di Gombaiolo, l’amico Lena è ancora oggi imprenditore di successo alla Greiner.
Aneddoti
Nello sport, da allievo, Lena racconta di aver frequentato i corsi federali e di aver incontrato Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, vincitori della coppa Davis nel 1976. «Il mio debutto da tennista - dice Lena - è legato alla passione di mio papà. Nei primi anni ’60 frequentavo il centro tennis Brescia. Grazie al segretario del tennis club, un maresciallo in pensione, ho partecipato al torneo Lambertenghi che prevedeva incontri provinciali, ragionali e nazionali. Io avevo 13 anni e ho vinto i primi due. A Milano negli incontri nazionali, alla prima partita ho incontrato Panatta, vincendo un set. Sono andato avanti nel tennis giovanile ad alti livelli fino ai 16 anni e sono arrivato quarto ai campionati nazionali studenteschi di tennis». Fu quella l’ultima presenza ad altro livello: la settimana successiva, in una partita di calcio, un infortunio costrinse Lena a interrompere la pratica sportiva per due anni e ad abbandonare quindi i sogni del professionismo. Lena amava anche il calcio e ha giocato nelle giovanili del Brescia.
Simpatia
Di fronte a un giocatore ancora oggi di buon livello, Rossetti dice di essere felice anche quando riesce a ottenere il pareggio. «Conosco Roberto da 50 anni e ci divertiamo un mondo - ammette Rossetti -. Fino a quando la salute ce lo permetterà non mancheremo di giocare ogni giovedì. Noi facciamo il singolo per tre ragioni: prima perché trovare altri due giocatori disponibili non è facile; secondo perché è più faticoso e si deve correre; terzo, perché il doppio è più facile ed è per “anziani”. Quando ci arriveremo - aggiunge Rossetti, con un grande sorriso - penseremo al doppio». Lena, dopo tanti anni di attività sportiva, conferma che lo sport è «formativo perché richiede serietà, costanza, rispetto dell’avversario, principi che valgono in ogni campo della vita».
Sincerità
«Si deve saper ammettere che chi ci ha battuto è più forte - aggiunge Lena -. Va riconosciuto il merito del vincitore». Obbligo chiedere allora a Rossetti se quando gioca con Lena ricorda e rispetta sempre questi principi: «Non ha una domanda di riserva?», risponde dando una stretta di mano a Roberto. Due amici che lo sport tiene uniti da cinquanta primavere.
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