Con la Comunità di supporto all’agricoltura di Refolo l’inclusione passa dal campo

Barbara Fenotti
Con lo scopo di sostenere la neonata Csa al via la campagna di abbonamenti «Ridicì e Capulì» per acquistare i prodotti degli orti sociali
  • Refolo e la Comunità di supporto all’agricoltura
    Refolo e la Comunità di supporto all’agricoltura
  • Refolo e la Comunità di supporto all’agricoltura
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  • Refolo e la Comunità di supporto all’agricoltura
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  • Refolo e la Comunità di supporto all’agricoltura
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C’è una nuova arrivata nel panorama delle cooperative socio-agricole. Si chiama Refolo (www.refolo.org) ed è nata nel 2022 dalla sinergia delle quattro cooperative sociali La Rete e Kemay, FoBap Anffas Ets e l’Opera Pavoniana di Brescia, accomunate dalla mission di promuovere l’inclusione sociale anche attraverso l’agricoltura.

«Solo oggi ci sentiamo sufficientemente pronti a presentarci» ha spiegato Marco Faini, presidente della neonata cooperativa, che conta 10 dipendenti, questa mattina in occasione della conferenza stampa per il lancio di un nuovo strumento che suggella un patto tra produttori e consumatori: la Comunità di supporto all’agricoltura (Csa). Con un obiettivo preciso: dar vita a un meccanismo, a una comunità, che sostenga l’agricoltura sociale e i progetti di inclusione di persone fragili.

Orti sociali

Refolo può contare sui prodotti degli orti sociali di Villa Carcina, San Polo, Collebeato e Montirone gestiti, appunto, da La Rete e Kemay, FoBap Anffas Ets e l’Opera Pavoniana di Brescia.

Parliamo di terreni che, in accordo con le Amministrazioni comunali e le fondazioni locali, sono stati recuperati e adibiti a orti sociali (coltivati con metonod biologico: obiettivo di Refolo è ottenere la certificazione entro l’anno) destinati a ospitare laboratori, momenti di aggregazione per le comunità e inserimenti lavorativi: non a caso vi lavorano diverse persone con disabilità o svantaggiate.

La campagna

Per sostenere la neonata Csa, Refolo ha dato vita alla campagna di abbonamenti «Ridicì e Capulì», che costituisce il primo passo per creare una Comunità che supporta l’agricoltura: attraverso la collaborazione tra coltivatori e consumatori di prodotti agricoli. «Una vera e propria partnership che si basa sull’impegno reciproco tra le due parti - spiega l’ad di Refolo Alessandra Campazzo -. I consumatori assicurano la sostenibilità economica della produzione, acquistando una o più quote del raccolto, che per Refolo cono gli abbonamenti e, allo stesso tempo possono, ad esempio, partecipare alla programmazione e alla distribuzione della produzione».

Sul sito www.agromania.bio è possibile scegliere tra due opzioni: l’abbonamento a Capulì, che consente di avere verdura prodotta negli orti sociali per 16 settimane, oppure Ridicì (32 settimane). Entrambe le tipologie di abbonamento consentono di selezionare la sportina piccola, media o grande. La campagna abbonamenti è aperta e sarà possibile ritirare la propria spesa biologica a partire dal 29 aprile in uno dei 19 punti di ritiro elencati sul sito di Agromania. Viene data la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento anche recandosi di persona negli orti durante gli orari vendita in campo.

Oltre al ritiro delle borsine possibile grazie all’abbonamento, resterà anche la possibilità di acquistare singolarmente nei campi di Refolo o utilizzando i punti di ritiro dopo aver effettuato l’ordine sulla piattaforma. Tramite gli abbonamenti si va, in sostanza, a sostenere finanziariamente l’attività agricola nel corso della stagione vegetativa, assumendo insieme al coltivatore alcuni dei costi e dei rischi insiti nell’attività agricola stessa.

«Questa relazione di mutualità crea una situazione economicamente stabile in cui ai consumatori si assicura la qualità migliore e ai produttori un mercato di sbocco sicuro, liberando energie e tempo per far meglio il lavoro - aggiungono da Refolo -. È per questo che per noi è importante il contatto: vorremmo partire da qui per costruire insieme un nuovo modello di condivisione».

Collegata all'aspetto produttivo e sociale c’è anche la promozione di iniziative a carattere formativi, incontri conviviali e a carattere culturale. Una stagione di appuntamenti che sarà inaugurata il 14 marzo alle 18.45 alla Nuova Libreria Rinascita, in città, dall’incontro con Massimo Montanari, docente di Storia dell’alimentazione all’università di Bologna.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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