Harakiri Brescia: si fa riprendere dal Benevento in 10

Gol di Bisoli sotto la Nord dopo un minuto e sedici secondi, poi il pareggio di Tello. Ma che importa: ci pensa subito Moreo. Poi ci pensa ancora un ottimo Bisoli a far cacciare lo stesso Tello e a costringere il Benevento in 10 uomini dal 6’ della ripresa e a mettere quindi su binari ideali la partita con il Benevento. Nella testa parte subito un gran bel film anche perché la partita - dopo un primo tempo tra i migliori del campionato per qualità, sagacia e intensità - è totalmente in controllo.
E in più, ciliegina, arriva l’eco di un Lecce in estrema difficoltà a Cosenza con la possibilità di andare a prendere i salentini (poi fermati sul pari) in classifica e di trascorrere una notte da primi agganciati al Pisa, tenenedosi dietro il Monza e lasciando per strada proprio lo stesso Benevento. In aggiunta, all’orizzonte due bei turni da sfruttare in pieno con Pordenone e Vicenza. Tutto bellissimo. E allora, perché non complicarsi un po’ la vita?
Perché non buttarsi via e regalarsi un brivido al contrario? Perché non perdere due punti sanguinosi come non mai e non rischiare questa sera di scivolare al quinto posto col rischio poi che diventi il sesto, dato che il Benevento deve recuperare una partita? Il 2-2 di ieri è stato indigeribile.

E non può non esserlo perché il Brescia si è gravemente ferito da solo. E qui non è questione di farne un dramma, ma di prendere atto dell’occasione grossa che si era palesata e che invece è stata gettata alle ortiche come già in tante altre circostanze prima. Solo che stavolta è peggio per il momento e perché il bilancio in tre scontri diretti è misero: solo due punti fatti con un gap di -5 rispetto all’andata. E se si punta a un bersaglio grosso come è la serie A diretta, si arriva sempre a quell’attimo in cui accontentarsi non si può.
Non si può pensare di non riuscire mai a piazzare la zampata della svolta quando serve (e quando ci sono tutte le circostanze, pesantissime assenze altrui comprese, per farlo) e non si può pensare di prendere gol come è stato preso da Forte per il 2-2 definitivo: su un lancio, errore di chiamata del fuorigioco con Mangraviti che sbaglia a salire, Adorni che si perde l’attaccante e Joronen che non è ben posizionato.
Non si può neanche pensare di vedere un Brescia che, in vantaggio 2-1 e con l’uomo in più («testata» di reazione di Tello su Bisoli), invece di pensare di andare ad ammazzare la partita, si fa venire il braccino mettendosi a difendere la situazione.
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Sindacabili a tal proposito le scelte di Inzaghi che lascia inalterato l’impianto con tre centrali di difesa e che, tolto Bianchi (buonissimo battesimo da titolare, la sua uscita a conti fatti è stata decisiva perché molto ha ruotato attorno a lui), opta per Tramoni e un passaggio quindi dal 3-5-2 al 3-5-1-1.
E si fa fatica ad accettarla - tutta la gestione del secondo tempo - proprio in rapporto a quella che invece era stata la conduzione della prima frazione che invece era stata eccellente sotto ogni punto di vista dalla scelta dell’undici iniziale, all’interpretazione di un 3-5-2 che ha funzionato come una bella macchinina anche grazie alle cose nuove che a livello offensivo si sono viste con l’inedita accoppiata Moreo-Bianchi. Al gol fulmineo di Bisoli a chiudere una bellissima triangolazione con Moreo era seguito il pari di Tello a spuntare tra una selva di gambe, ma poi reagendo senza scomporsi, ecco Moreo a sbucare sul secondo palo, come a sua volta aveva fatto Bisoli, per trasformare in oro un traversone di Léris. Il Brescia, per quello che stava proponendo e per come lo stava facendo, non faceva proprio pensare a niente di male.
Figuramoci dopo il rosso a Tello. E invece...Niente è ancora perduto. Anche se il Pisa oggi può staccarsi in testa e la distanza dalla A diretta può arrivare a -3: ma certo, ci si è giocati l’ultimissimo bonus e i play off iniziano a essere l’opzione più realistica.
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