Calcio

Brescia, 4 partite per determinare prospettive e mosse di mercato

Reggiana, Como, Catanzaro e Parma: da qui a fine anno si alza l’asticella delle sfide poi ci sarà qualche ritocco
Un'esultanza del Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Un'esultanza del Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Quando il gioco si farà duro, l’auspicio è che il nuovo Brescia possa essere altrettanto duro da potersela giocare. Di certo c’è che il primo trittico targato Maran, oltre a punti salvifici, ha fatto alzare di un buon numero di gradi il clima di fiducia attorno a una squadra tornata a far pensare di avere qualità e potenzialità ancora inesplorate e da mettere a reddito.

Bene così, perché il gioco nel quale il Brescia deve cimentarsi, è già duro. Da qui alla fine del mese, che poi coinciderà anche con la fine del girone d’andata, ci sono quattro appuntamento che rappresenteranno un crescendo progressivo dell’asticella delle sfide.

Un poker di impegni che, chiusa la fase ascendente del campionato, nel complesso delineerà: A) reali prospettive B) strategia del mercato di gennaio. Ed è evidente come il punto A e il punto B siano strettamente connessi tra di loro. L’obiettivo dichiarato, allo stato attuale, resta quello della salvezza. E prima dell’avvento di mister Rolly, il club aveva individuato la quota 21-22 al giro di boa come accettabile e in linea. Il Brescia di punti ne ha ora 18 e altri 12 sono in palio: realisticamente, per quanto in pura linea teorica, c’è spazio per immaginare una soglia psicologica anche migliore. Il calendario, con due gare da giocare in casa e altrettante in trasferta, è comunque molto impegnativo. Si inizia domenica dal viaggio a corto raggio in casa di una Reggiana indubbiamente alla portata. Sia perché il progetto tecnico nuovo di zecca degli emiliani non è ancora compiuto, sia per il modo di giocare della squadra di Nesta.

Il punto

La settimana successiva il Brescia andrà ad assaggiare il Como di Fabregas a inaugurare un terzetto di gare con squadre «teste di serie» della classifica.   Delle attuali prime otto, Bisoli e soci ne hanno affrontate 5 raccogliendo un punto soltanto (con il Venezia). Dopo la sfida in casa ai lariani, volo pre festivo sul Catanzaro rivelazione, ma nemmeno troppo, e pomeriggio di Santo Stefano a Mompiano contro il Parma capolista.

In base alla marcia che il Brescia inserirà in questo mese, verrà confermato l’obiettivo salvezza oppure si inizierà a pensare di poter cullare altre ambizioni. Il primo bilancio, coinciderà con la sessione invernale di mercato. In linea di principio, a meno di exploit o tonfi clamorosi che portino a considerare investimenti per forzare il campionato o correre ai ripari, non dovrebbero esserci niente più che ritocchi. Sullo sfondo ci sono le questioni dei rinnovi e tra le cinque che «ballano», la sola che può fare davvero la differenza è quella di Cistana.

Le parti sono lontane perché «il ragazzo vuole la A» ripete il suo agente. In un certo senso il Brescia ha il cuore in pace e l’idea è comunque di arrivare fino a fine anno puntando sul giocatore (a meno che questi non abbia già una situazione pronta per gennaio) e magari aggiungendo un centrale pronto (considerando di mandare in prestito Maccherini) in più.

Dietro a scadenza c’è anche Adorni: si prende in considerazione l’idea di prolungargli il contratto. Già «perso» Van de Looi (che da mesi ha dichiarato l’intenzione di non restare oltre la fine dell’anno), pure per lui vale l’idea di farlo restare fino alla fine dell’anno. E se anche dovesse partite prima, in mezzo al campo tra Bisoli, Paghera, Bertagnoli e Fogliata con Garofalo da dare in prestito e con Ndoj fuori dai giochi, ci si potrebbe considerare a posto.

A sinistra è in scadenza Huard e Fares ha fin qui dimostrato di non poter essere uno su cui contare: entrambi potrebbero partire e in quel caso si agirebbe alla ricerca di un terzino di gamba. Ma è tutto prematuro perché tutto dipenderà dai fatti.

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