Anna e Giuseppina: 203 anni in due per le decane «super»

Hanno 203 anni in due, 204 fra alcuni mesi. Entrambe sono entrate alla Rsa «Madre Teresa di Calcutta» a ridosso dei cent’anni, e godono tuttora di una buona salute.
La loro è una vita prospera e, soprattutto, lunga. Anna Gentile e Giuseppina Manessi sono le due decane della casa di riposo di Sarezzo.
Anna Gentile
La signora Anna ha festeggiato i 102 anni lo scorso 10 febbraio e, per l’occasione, ha ricevuto la visita della sindaca Donatella Ongaro. Nata nel 1922 in provincia di Caserta, durante la Seconda Guerra Mondiale Anna ha iniziato a lavorare in una mensa, frequentata dai muratori, che stavano ricostruendo il paese dopo i disastri causati dal conflitto.
Il suo arrivo a Zanano risale alla fine degli anni Quaranta del Novecento, quando Anna segue la sorella, che è moglie di un carabiniere, destinato all’Arsenale di Gardone. In Valtrompia Anna Gentile continua a lavorare nelle mense: prima in quella della «Beretta», poi alle Trafilerie di Villa Carcina e, infine, alla «Venturi» di Concesio.
Conosce colui che sarebbe poi diventato suo marito durante le vacanze estive a Formia, e insieme si stabiliscono a Sarezzo, ma poi Anna rimane vedova presto, nel 1957, a causa di un incidente stradale.
Dal matrimonio nasce Rino Orsillo, oggi 78enne, che alla Rsa saretina passa ogni giorno per salutare la mamma: è figlio unico, e i due sono molto attaccati. «Mia madre è sempre stata una persona coraggiosa e autoritaria - racconta -, a volte fin troppo: vuole sempre avere ragione lei!».
Che sia «un bel tipo», come vengono definite le persone dal carattere vivace e volitivo, è dimostrato anche dal fatto che la si è potuta vedere al volante della sua Cinquecento bianca fino ai 97 anni. «È stato un dramma quando la dottoressa le ha detto che non avrebbe più potuto guidare, vista l’età» scherza Rino.
Giuseppina Manessi
Altra storia di vita, stessa indole decisa, Giuseppina Manessi compirà i 102 anni il 30 ottobre ed è nata a Monticelli Brusati. «Mia zia è sordoparlante - racconta la nipote Viviana Manessi -: non sente, ma all’Istituto "Pavoni" le hanno insegnato a esprimersi bene». È arrivata a Sarezzo nel 1950 insieme con suo fratello Francesco, il papà di Viviana, che ha aperto, al Crocevia, una sartoria. Anche Giuseppina vi ha lavorato per alcuni anni, per poi andare in una fabbrica che produceva casalinghi, alla ex Valco di Bossini. «Mia zia non si è mai sposata - racconta Viviana -. Si è goduta la vita a pieno, nonostante fosse sordoparlante: era sempre in viaggio, negli ultimi anni è venuta al mare con noi, i nipoti e i pronipoti, e ancora oggi porta i tacchi, e guai se le manca la sua crema per il viso...!».
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