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Andrea Picuno, dalla moda alla fisioterapia con il basket come punto di riferimento

Vincenzo Cito
Nel 2018 il cambio di rotta professionale e non solo, a Manerbio nell’ultima stagione canestri «pesanti»
Con Moss e Perazzi nella nazionale Master: Picuno è il fisioterapista - © www.giornaledibrescia.it
Con Moss e Perazzi nella nazionale Master: Picuno è il fisioterapista - © www.giornaledibrescia.it
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C’è sempre un’altra chance, basta sapersela conquistare. È quanto conferma la storia sportiva e professionale di Andrea Picuno, classe 1993, che ha saputo radicalmente cambiare le sue scelte di vita nello spazio di pochi anni.

«Fino al 2018 lavoravo nel campo della moda, mi occupavo dell’ufficio acquisti con compiti anche di una certa responsabilità. Sentivo però che quella non era la mia strada , mi licenziai e tornai a studiare». Il sogno? Diventare fisioterapista. «Non superai i test di ammissione, ma poi ci ho riprovato e nel 2022 mi sono laureato con un bel 110 e lode». Oggi non solo è diventato un apprezzato professionista ma lavora anche nel basket – lo sport che pratica da sempre -; è fisioterapista della Juvi Cremona in A2 e lo sarà anche della Nazionale Master agli Europei che si disputeranno dal 21 al 30 giugno a Pesaro dove tra gli atleti avrà anche un certo David Moss, mito del basket cittadino.

Momenti

Anche da giocatore Picuno ha completato il suo processo di crescita e neppure qui si è fatto scoraggiare da un episodio negativo. «Ho quasi sempre bazzicato la D, togliendomi soddisfazioni pur senza aver mai provato la gioia di una promozione. Allora la scorsa estate, per salire di categoria, mi sono rivolto a una squadra cremonese che gioca in C attendendo invano una risposta». Come spesso succede, chiusa una porta si è aperto un portone: Picuno ha chiamato Maxi Moreno, il coach di Manerbio, che con grande intuito ha scommesso sulla voglia di rivalsa del giocatore. «Mi disse semplicemente che mi aspettava in palestra». Da allora Andrea non ne è più uscito, è diventato uno dei punti di forza della squadra e c’è anche la sua firma sotto la salvezza conquistata ai play out con Luino, grazie ai 16 punti segnati nella gara due giocata in trasferta.

Compagni di squadra

Un traguardo che il club bassaiolo ha raggiunto grazie ad altri giocatori di talento, come Mattia Franzoni, Diego Crescini, Juan Josè Giaveno, Alessandro Pezzali, Alberto D’Amelio, Riccardo Arcidiacono, Luca Paderno, Joaquin Moreno con i quali Picuno è subito entrato in sintonia, forte dell’esperienza di tanti anni fra le Minors. «L’ho maturata con l’aiuto anche dell’allenatore Maurizio Cattaneo, che considero mio papà adottivo non solo perché ha sposato mia madre nel 2004. A soli 17 anni mi fece debuttare a Gardone Valtrompia». Lo ritrovò a Chiari nel 2014-15 prima di una felice serie di stagioni positive, tutte in D: salvezza nel 2015-16 con la Mgm Brescia, un torneo da urlo – sul piano realizzativo –a Castelcovati, play off conquistati con Cxo e Gussago, poi sfiorati col Trenzano.

Quindi nel 2022-23 la scelta di scendere in Promozione con Verolanuova e Coccaglio, quando l’approdo in C concretizzatosi quest’anno sembrava una chimera. «Il lavoro aveva preso il sopravvento, essere fisioterapista di una squadra di serie A2 richiede un impegno a tempo pieno. Quest’anno è stato ripagato dalla conquista dei play off e dallo straordinario rapporto maturato con la squadra. Il fisioterapista ha una funzione importante, spesso diventa il confidente. E l’aver giocato tanti anni mi aiuta a capire certe dinamiche che si creano nel gruppo».

Ora una nuova sfida, quella di portare la sua esperienza professionale al servizio della Nazionale master impegnata in una manifestazione che richiamerà in Italia oltre 3000 atleti di 200 squadre con 600 partite. E oltre a team continentali non mancano quelli del resto del mondo. Andrea si occuperà in particolare della squadra Over 40 affidata a Luca Granchi.

Tra i convocati giocatori del calibro di Jacopo Giachetti e Manuel Carrizo ma anche Brescia è ben rappresentata con David Moss, da poco entrato nello staff tecnico della Germani, e Davide Perazzi che a 43 anni è ancora in attività e ha disputato la scorsa stagione a Trenzano. Personaggi che arrivano da pianeti diversi ma uniti dalla stessa passione. «Dai Master c’è molto da imparare perché rappresentano l’espressione più genuina della pallacanestro. E ci fanno capire che si possono raggiungere traguardi a ogni età e non solo nello sport».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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