Abdou Chokry e il tennistavolo, se la resilienza è figlia del Covid

Quella sporca ultima pallina dell’ultimo set, dell’ultima partita, dell’ultima giornata di campionato alla fine l’ha messa giù lui, Abdou Chokry, 36 anni. E così il Marco Polo ha arpionato quella salvezza che sembrava ormai al sicuro alla fine del girone di andata, e che invece, dopo un tormentato ritorno, stava complicandosi sempre più.
E proprio il match conclusivo col Cascina Prato, disputato a Molinetto di Mazzano, sembrava ormai compromessa perché al quinto set, a un certo punto Chokry era sotto 9-10 contro Petrica Nita. Un altro errore e nella A2 di tennistavolo ci sarebbero rimasti i toscani. «Cosa ho pensato in quei momenti? A tutti i sacrifici sostenuti in questi anni da me e dai miei compagni per arrivare dai tornei minori a quelli nazionali. Non poteva finire tutto così».
Da allora in poi l’atleta di casa è stato implacabile: ha resistito a ben 5 schiacciate del rivale che poi ha tirato fuori (11-11), ha attaccato subito sul rovescio di Nita (12-11), e con coraggio ha aggredito la terza palla costringendo il toscano a buttare lontano dal tavolo quella successiva per il 13-11. Un epilogo pazzesco, diventato presto virale perché le immagini dell’ultimo set hanno fatto il giro dell’Italia pongistica e Chokry ha conquistato una certa notorietà.
«Ma c’e un altro video che ho mostrato soltanto ai miei compagni - sorride - ed è quello girato quando mi sono ritirato nello spogliatoio per qualche minuto prima del match decisivo. Divorato dalla tensione, promettevo che, in caso di sconfitta, non avrei più giocato a tennistavolo. Per fortuna sono ancora qui».
Crescita
Abdou Chokry, dal 2000 in Italia dopo anni nelle nazionali giovanili del Marocco, ha la soddisfazione e il merito di aver conquistato la ribalta con i suoi compagni di squadra partendo dalle categorie minori. Ha debuttato nel Marco Polo nel 2012, dove ha trovato l’allora sedicenne Filippo Marchese, che l’anno prima aveva vinto la D.
Assieme i due sono saliti in C2 e nel 2013/14 maturò il salto in B2 con l’arrivo di Davide Rossini, attuale allenatore del team che dopo la gioia della salvezza ha vissuto quella di essere diventato per la prima volta papà. La scalata è proseguita col passaggio in B1 e culminata l’anno scorso con la salita in A2.

«Abbiamo lavorato tanto per essere all’altezza del campionato- ricorda Abdou - e l’entusiasmo nel girone di andata ci ha spinto a ottenere ben 4 successi nelle prime 6 giornate». Le certezze sono arrivate dal grande rinforzo estivo Paolo Bisi, originario di Modena, ex azzurro con dieci tornei di A1 alle spalle, capace di vincere ben 22 partite su 25. Ma più di due non poteva giocarne a domenica, gli altri successi dovevano arrivare dai compagni.
Chokry ne ha raccolti 8, l’ultimo ha cambiato la sua storia e quella del Marco Polo. Non gli piace però considerare quella contro Nita la vittoria più importante della vita, altre battaglie ha combattuto ai tempi del Covid da infermiere prima all’ospedale di Rezzato e poi a Castiglione, dove tuttora lavora. Con tutto il rispetto per gli ambiti diversi di cui si tratta, l’abilità a gestire situazioni sotto stress lo ha comunque aiutato.
Formativi
«Gli anni dell’emergenza sanitaria li ho vissuti tutti in prima linea, senza saltare un giorno di lavoro. E la necessità di non arrendersi mai di sicuro l’ho poi portata in campo. Al tempo stesso ricordo però che la mentalità agonistica acquisita nello sport mi fu utile in quel periodo in ospedale aiutandomi a sopportare lo stress di lunghi turni di lavoro».
L’estate è stata anche di allenamento per Abdou. «Di solito a luglio e ad agosto pensavo a staccare la spina, stavolta per la prima volta mi sono iscritto a una palestra per presentarmi al meglio ai primi allenamenti. Nel 2024/25 sarà ancora più dura conservare la categoria, le avversarie ora ci conoscono e il livello si è ulteriormente alzato. Noi risponderemo con la forza del nostro formidabile gruppo, rimasto invariato». E se proprio le cose a un certo punto le cose dovessero mettersi male, allora ci penserà lui Abdou Chokry, l’uomo che risolve i problemi.
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