Volley

Valsabbina, contro Trento c'è in palio la serie A1

Domani gara-1 della strada per la massima serie. Capitan Boldini: «Pressione sì, non siamo spaventate»
Le ragazze della Valsabbina dopo la vittoria contro Marignano - Foto NewReporter © www.giornaledibrescia.it
Le ragazze della Valsabbina dopo la vittoria contro Marignano - Foto NewReporter © www.giornaledibrescia.it
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Tutto quello per cui hanno sudato, gioito e pianto sin qui le giocatrici, da agosto ad oggi. Sabato, alla 20, per la Banca Valsabbina Millenium comincia la partita delle partite, quella divisa in più match contro Trento, per raggiungere, scalata la A2, la vetta più nobile della massima serie, la A1

A giocarsela Brescia ci è arrivata con un percorso lungo, intenso, non lineare, ma fatto anzi di quei picchi che, se vogliamo, rendono ancor più gratificante l’approdo: «Sono davvero molto orgogliosa della mia squadra – ammette la capitana Jennifer Boldini - abbiamo fatto un campionato che ci ha viste partire molto bene, poi ci sono stati il calo fisiologico, un gennaio di fuoco, durante il quale ci siamo concentrate sulla Coppa Italia e siamo arrivate a contenderla a Roma. Un periodo complesso insomma, dal quale non era semplice uscire, invece, ci siamo risollevate bene». 

Momenti

Quelli di un sestetto capace di soffrire ed uscire dall’angolo in cui era stato cacciato per capovolgere equilibrio ed esito della semifinale: «Abbiamo costruito le ultime partite piano piano, e i due ko con Marignano, nella pool prima e in gara-1 poi, ci son serviti proprio per preparare la vittoria, alla quale siamo giunte coese e accettando i nostri difetti. Potevamo e volevamo vincere, ma non era facile, invece siamo riuscite a ribaltarla e avercela fatta ci ha dato tantissima sicurezza. Ora, una volta di più, sappiamo di non essere perfette, ma siamo ancor più consapevoli di ciò che siamo e possiamo fare».

Ad attendere le leonesse c’è Trento (sabato gara-1): «che conosciamo benissimo e sappiamo essere formazione di valore; noi siamo giovani, con i nostri difetti, ma con tanta voglia di far bene. I faccia a faccia in campionato hanno dimostrato che l’una può sovrastare l’altra, e alla fine credo che si vincerà sui dettagli. Non avremo il fattore campo dalla nostra, e il PalaGeorge, i nostri tifosi, per noi sono fondamentali, però siamo cariche e decise: la pressione c’è, ma non ci spaventa». 

Dirigenti

«Credevamo fortemente di poter arrivare sin qui, anche dopo il ko di gara-1 in semifinale – dice il direttore generale Emanuele Catania - perché la squadra, anche nelle sconfitte, ha sempre dimostrato di esserci. Pur se nella maniera più folle, nei momenti che contano i valori vengono fuori: c’è sempre chi si sacrifica e chi emerge, questa è la chiave». Quale sarà quella per aprire le porte della A1? «Ci servirà un atteggiamento spavaldo, garibaldino: partiamo sfavoriti, loro hanno fatto un percorso solido, mostrato di avere qualcosa in più, ma ora tutto può succedere. Comunque vada il bilancio è super positivo: in due anni abbiamo raggiunto tutte le finali e, se ci arrivi, è perché hai costruito qualcosa di buono: chiedere di più è difficile».

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