Rugby

Calvisano, la trasferta di Rovigo resta un rebus

Il Transvecta con le scorie dei casi Covid: da capire il numero dei disponibili e la loro condizione fisica
Il Calvisano ha affrontato in Coppa le Fiamme Oro il 22  gennaio nella sua ultima gara - © www.giornaledibrescia.it
Il Calvisano ha affrontato in Coppa le Fiamme Oro il 22 gennaio nella sua ultima gara - © www.giornaledibrescia.it
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È corsa contro tutto e tutti per il Transvecta in vista della trasferta di Rovigo in programma sabato. Corsa contro il tempo, il virus, il protocollo federale e la necessità di sottoporre tutti i giocatori contagiati a nuove visite di idoneità, qualora siano negativi.

Fermato da un focolaio di Covid, il Calvisano nello scorso week end ha dovuto rinunciare alla partita con il Mogliano. Ma solo oggi, davanti all’esito dei tamponi effettuati ieri, saprà quanti giocatori, sulla carta, potrebbero essere disponibili per la partita del Battaglini. L’ultimo protocollo federale, licenziato l’altra settimana, recita che «sarà d’ora in avanti facoltà delle società del massimo campionato richiedere il rinvio delle gare solo al raggiungimento di una soglia di positività di più di quattordici atleti (35%) dei quaranta facenti parte dei singoli gruppi squadra in precedenza comunicati». Il gruppo squadra del Calvisano però non è mai stato di quaranta giocatori: l’annuario ufficiale ne riporta 35, compresi il tallonatore Michelini, che di fatto dopo l’incidente in moto di quest’estate è fuori dalla rosa per l’intera stagione, e i due Juniores, Botturi (classe 2004) e Bozzoni (2003), con quest’ultimo che, tra l’altro, nell’ultima settimana è stato in raduno con la nazionale Under 20 in preparazione per il Sei Nazioni.

Con una rosa effettiva di 32 giocatori, pertanto, dalla quale vanno tolti almeno due o tre assenti fisiologici per infortunio, al Calvisano basterebbero 9/10 positivi per essere in piena emergenza e dover rinunciare alla gara. Va detto che, a prescindere dalla sopra riportata percentuale, la partita può essere rimandata anche qualora le positività riguardino «tre o più atleti eleggibili per l’utilizzo in prima linea». Infine, per chi è stato contagiato dal virus c’è l’obbligo, sacrosanto, prima di tornare in campo, di nuove visite di idoneità sportiva.

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Per ottenere quest’ultima sono necessari alcuni test cardiologici che il Calvisano, come già comunicato alla Federazione italiana rugby, non è in grado di organizzare per tutti nell’arco delle prossime 24 ore, visto il numero considerevole di atleti contagiati. Insomma un bel garbuglio che lascia aperte due sole possibilità: il rinvio del match con il Rovigo o, per il Transvecta, la partita persa a tavolino. Alternativa meno praticabile è l’invio in Polesine di una formazione di emergenza (quanti giocatori saranno disponibili in totale? Ieri erano 14...) che negli ultimi dieci giorni non ha potuto nemmeno allenarsi insieme. Sul piano sportivo comunque vada un bel pasticcio di difficile soluzione.

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