Magia in tre tocchi sull'asse Pirlo-Baggio
Quanti tocchi servono per confezionare il gol più bello, il gol più iconico della storia del Brescia? Tre. Già, solo tre, se ad accarezzare il cuoio sono Andrea Pirlo e Roberto Baggio. Che fanno esplodere i numerosi tifosi delle rondinelle al Delle Alpi di Torino e fanno sobbalzare il cuore a coloro che osservano quel Juventus-Brescia 1-1 dallo schermo di un televisore. Sono passati vent’anni esatti dal primo aprile 2001.
Una data anche simbolica, se è vero che le immagini (che, ahinoi, adesso possiamo cominciare a definire «di repertorio») includono pure la fetta del settore ospiti in cui campeggia un godereccio striscione con le parole «Pesce d’aprile». Come se qualcuno avesse avuto l’ardire di premeditare un qualcosa di assolutamente fuori da ogni schema.
E invece fu grande, grandissimo pesce d’aprile per la Juventus. E lo fu per lo sfortunato portiere dei bianconeri Van der Sar, il quale - probabilmente - ancora oggi si sta chiedendo: «Ma come ha fatto?».Forse non c’è nemmeno troppo bisogno, ma ripercorriamo l’azione. Mancano 4 minuti al novantesimo. Le rondinelle di Mazzone perdono 1-0 (Zambrotta). Pirlo (oggi allenatore della Juve) lascia partire un tracciante in verticale da centrocampo per il taglio di Baggio. Roberto passa in mezzo a Ferrara e Tudor, dà uno sguardo alla palla e col terzo occhio vede Van der Sar che gli esce addosso.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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