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Inzaghi: «Voglio un Brescia concentrato come a Terni»

L’allenatore alla vigilia dell’esordio casalingo con il Cosenza: «Sarà emozionante, questo è uno stadio da serie A»
INZAGHI ALLA VIGLIA DEL COSENZA: "STIAMO BENE"
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Niente vertigini per il Brescia. Negli occhi della piazza c’è la brillante prestazione dell’esordio in campionato a Terni (2-0 per le rondinelle, doppietta di Bajic). Questo venerdì arriva il Cosenza, ko con l’Ascoli all’esordio. Squadra sulla carta teoricamente non preparatissima alla B, categoria riacciuffata in extremis in estate.

Inzaghi predica concretezza nella conferenza stampa della vigilia, tenutasi al Rigamonti, dopo la seduta pomeridiana di rifinitura, a porte chiuse.

«Voglio rivedere lo spirito della squadra che è scesa in campo a Terni - afferma l’allenatore -. Prima attorno a questa formazione c’era pessimismo. Adesso colgo serenità. Ma non bisogna eccedere, perché l’impegno contro il Cosenza è difficile. Prendiamo ad esempio proprio la Ternana. Dopo aver battuto il Bologna forse era convinta di batterci, ma è andata diversamente».

Sulla formazione: «Non ho dubbi circa la partita che abbiamo giocato. Chi non ha giocato a Terni, però, si è allenato molto bene, e tutti sono pronti a darci una mano. I convocati sono quelli della scorsa gara. In più abbiamo a disposizione Labojko. Karacic e Cavion, invece, non sono ancora a disposizione. Dover gestire l’abbondanza è un problema… felice». I convocati sono dunque: 1 Joronen, 3 Mateju, 4 Chancellor, 5 van de Looi, 6 Ndoj, 7 Spalek, 8 Palacio, 9 Moreo, 11 Bajic, 14 Mangraviti, 15 Cistana, 21 Labojko, 22 Linner, 24 Jagiello, 25 Bisoli, 26 Bertagnoli, 27 Tramoni, 28 Olzer, 29 Pajac, 30 Capoferri, 31 Andreoli, 32 Papetti, 37 Léris.

Il Brescia, come ha ricordato Inzaghi, ritrova il pubblico dopo 533 giorni. Tanti ne sono passati infatti dall’ultima gara a porte aperte, prima della pandemia. Il match risale al 21 febbraio 2020, contro il Napoli, in serie A.  «Sarà emozionante - la chiosa di Inzaghi -. Mi sarebbe piaciuto vederlo pieno. Spero che pian piano la gente torni. Il 50% del tifo ci può dare una grande mano. Oggi ho deciso di far allenare la squadra qui, per respirare l’atmosfera speciale di uno stadio già da serie A».

 

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