Con il Gabric a Brescia «l’atletica ha tutto quello che serve»

Sul proprio sito, l’Atletica Brescia 1950 indica il campo intitolato ad Alessandro Calvesi, il suo fondatore, come l’impianto principale utilizzato per gli allenamenti. «È così. Ed è anche la nostra sede». Ce lo conferma Sebastiano Di Pasquale, il presidente della società, che conta circa 300 iscritti.
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Dall’inaugurazione del Gabre Gabric a Sanpolino, peraltro, l’offerta da sottoporre agli atleti si è ampliata: «Alcuni di loro, essendo la pista del Calvesi un po’ vetusta e usurata, preferiscono allenarsi al Gabric. Noi li lasciamo liberi di allenarsi dove ritengono più opportuno farlo».
Il Gabric è un impianto d’eccellenza. A settembre ospiterà la prima edizione del Brescia Grand Prix, meeting internazionale di atletica al quale prenderanno parte grandi nomi, tra cui Marie-Josée Ta Lou e Filippo Tortu.
«Ma anche prima della sua inaugurazione - precisa Di Pasquale - non abbiamo mai riscontrato grosse criticità nell’organizzazione dei nostri allenamenti: il Calvesi è dotato di tutto quello che serve per questo tipo di esigenze, si difende bene». Nello specifico: otto corsie, un anello di 400 metri, quattro pedane salti, una tribuna coperta. E molto altro. «Certo, non può ospitare le gare. Ma per quelle non credo nemmeno che sia più stato riomologato».
Logistica
Ecco perché si può sostenere che il Gabric abbia completato una sorta di puzzle: «Sì, è così. Oltre a un impianto all’altezza per gli allenamenti, ora, a Brescia ce n’è uno più che adeguato anche per le gare. E poi, che la città disponga di un campo all’estremità est e uno all’estremità ovest è parecchio utile da un punto di vista logistico».
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