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Gastaldello: «Finire il campionato è una forzatura»

Ai microfoni di «Radio Anch'io lo sport» il capitano del Brescia: «Il calcio deve tornare a essere una passione»
GASTALDELLO: "NO ALLA RIPRESA"
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«Finire questo campionato è una forzatura per me, si va incontro a dei rischi: giocare in estate 12 partite ci porta incontro a rischi incredibili. Giocare alle 16.30 d'estate è scandaloso. Non siamo macchine, siamo esseri umani. Non è giusto dobbiamo dire la nostra». Ai microfoni di «Radio Anch'io lo sport» il capitano del Brescia Daniele Gastaldello si dice totalmente contrario al riavvio della Serie A. «Nel resto dell'Italia non si percepisce quello che è successo in Lombardia, molti mi chiedono per strada perchè il calcio debba ripartire, molti hanno perso i loro cari. Secondo me questo campionato riparte in modo forzato e non sarà mai quello che si concluso a marzo».

«In questo momento - aggiunge Gastaldello - un giocatore deve stare zitto e giocare, ma non è giusto. Siamo la parte fondamentale del mondo del calcio e dobbiamo dire la nostra. Questo campionato deve fermarsi e su eventuali retrocessioni si deciderà. Io l'ho detto al presidente che se siamo ultimi dobbiamo retrocedere. Non è che noi del Brescia non vogliamo giocare perchè non vogliamo retrocedere, non è così. Se lo meritiamo dobbiamo retrocedere. Il calcio deve tornare a essere una passione: ci sono altri interessi che prevaricano la passione del calcio».

Sugli stipendi Gastaldello sottolinea che non si deve generalizzare: «l'opinione pubblica crede che siamo dei privilegiati, ma ricordo a tutti quanti che ci sono giocatori di Serie A che guadagnano tanto ma ci sono anche tanti giocatori che guadagnano stipendi al minimo federale e devono mantenere una famiglia. Anche questi sono calciatori, non possono prendere soldi con mesi di ritardo. Non sono tutti uguali a Cristiano Ronaldo»..

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