Recta Contador, allenamento leggendario per il Team Polti VisitMalta

La Redazione Web
La variante più impegnativa del Mortirolo, esclusa all’ultimo dal Giro d’Italia di quest’anno, è stata percorsa da una quindicina di atleti dalla squadra ProTeam allestita da Basso e Contador
  • Il team di Contador e Basso si allena sulla storica salita «Recta Contador»
    Il team di Contador e Basso si allena sulla storica salita «Recta Contador»
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  • Il team di Contador e Basso si allena sulla storica salita «Recta Contador»
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    Il team di Contador e Basso si allena sulla storica salita «Recta Contador»
  • Il team di Contador e Basso si allena sulla storica salita «Recta Contador»
    Il team di Contador e Basso si allena sulla storica salita «Recta Contador»
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Allenamento leggendario giovedì per i ciclisti del Team Polti VisitMalta, la squadra ProTeam allestita da Ivan Basso e Alberto Contador, che si sono misurati con l’iconica «Recta Contador», la variante più impegnativa del Mortirolo, esclusa a sorpresa quest’anno dal Giro d’Italia.

Il gruppo, guidato dal direttore sportivo Stefano Zanatta, è partito da Bormio, ha scalato il Passo Gavia e, dopo essere sceso a Ponte di Legno e Incudine, è risalito verso Monno per testare la salita.

Poco prima delle 13, la squadra ha raggiunto il tornante dove inizia la «dritta» del Mortirolo – conosciuta appunto come «Recta Contador» – per mettersi alla prova su un tratto che non concede respiro: quasi 3 chilometri con pendenze medie del 13-14%, tratti oltre il 20% e punte che superano il 30%.

Ad accoglierli c’erano il sindaco di Monno, Romano Caldinelli, e il direttore del Consorzio Turistico della Media Valtellina, Gigi Negri, che hanno illustrato le caratteristiche del tracciato, recentemente oggetto di lavori di manutenzione. 

Il team Polti VisitMalta, composto da una quindicina di giovani talenti in crescita, molti dei quali hanno già lasciato il segno con una vittoria di tappa al Giro d’Italia, punta a consolidare la propria presenza nel panorama professionistico. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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