Ciclismo

Ciclismo, l’Otelli Juniores chiude: «Mancherà a tutti»

Ciclisti professionisti ed ex cresciuti nel team triumplino raccontano la loro esperienza
Michele Gazzoli con lo scomparso patron Giancarlo - © www.giornaledibrescia.it
Michele Gazzoli con lo scomparso patron Giancarlo - © www.giornaledibrescia.it
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La notizia della chiusura del team Juniores dell’Otelli è stata colta con grande dispiacere da tutti gli atleti cresciuti nel team bresciano e poi passati nelle stagioni successive nei professionisti. Un lungo elenco di corridori, specialmente negli ultimi vent’anni, che hanno spiccato il volo nelle categorie superiori ottenendo poi grandi risultati (su tutti Filippo Ganna che ha corso solo un anno con il team triumplino ma dove ha fatto il primo salto di qualità).

Una seconda famiglia

Il ragazzo che forse più di tutti ha portato in alto l’Otelli un decennio fa è senza ombra di dubbio Michele Gazzoli, oggi corridore all’Astana. Lo raggiungiamo mentre si allena in bici in Polonia. «Quando ho saputo la notizia per me è stato un colpo al cuore. Io nell’Otelli ci sono cresciuto, da Giovanissimo fino agli Juniores, per me era la seconda famiglia. Poi ragionando a bocce ferme – spiega il ragazzo di Ospitaletto che con l’Otelli vinse un titolo Europeo su strada in Danimarca e fu bronzo ai Mondiali in Norvegia – capisco le difficoltà a portare avanti un team di quel tipo. E sono convinto che la prima a dispiacersi per questo sia proprio Laura, figlia di Giancarlo, che avrebbe voluto continuare con il team. Purtroppo nel ciclismo si vive di passione, e oggi quella da sola non basta più. Mi auguro solo che sia uno stop momentaneo e comunque le gare le organizzeranno ancora».

L'Otelli nel 2024 - © www.giornaledibrescia.it
L'Otelli nel 2024 - © www.giornaledibrescia.it

Una colonna portante

Ci ha corso solo tre anni da Giovanissimo (in quella categoria il team è abbinato al Pedale bresciano) ma al team ci è legato per ragioni familiari, dal momento che lo zio, Giambattista Bardelloni, era il ds di riferimento della squadra Juniores. Stiamo parlando di Cristian Scaroni, oggi la punta del ciclismo bresciano, anche lui in forza all’Astana. «Avevo iniziato da Giovanissimo proprio con l’Otelli – racconta il ragazzo di Botticino – poi le distanze per gli allenamenti mi hanno convinto a scegliere la Feralpi dove sono poi cresciuto fino da Juniores. Proprio con la Feralpi l’Otelli era la colonna portante del movimento bresciano e perderla dispiace».

Una squadra forte e unita - © www.giornaledibrescia.it
Una squadra forte e unita - © www.giornaledibrescia.it

Velocisti ma non solo

Fra gli ultimi a crescere nel team anche Giosuè Epis (Arkea) oggi al via del Tour di Polonia dopo un buon Giro d’Italia. «Dispiace molto perchè era uno di quei team seri che faceva crescere i ragazzi senza pressioni. Era un bel ambiente e la sua chiusura dovrebbe fare riflettere perché le difficoltà nell’aprire un team giovanile sono aumentate». Molto dispiaciuto anche un altro pro, Jakub Mareczko che all’Otelli da Juniores ha regalato tante vittorie ed era presente alla presentazione della stagione. «Sono sicuro che non è stata una decisione a cuor leggero, le motivazioni sono più burocratiche che economiche».

L'esultanza di Bisolti - © www.giornaledibrescia.it
L'esultanza di Bisolti - © www.giornaledibrescia.it

Una vera squadra

Dispiaciuti anche Filippo Tagliani «spero che i ragazzi del primo anno trovino un’altra collocazione» e Andrea Palini originario di Sarezzo anche se oggi vive e lavora in Valcamonica. Infine apre il vaso dei ricordi l’ex pro Alessandro Bisolti che da dilettante vinse un Giro della Val d’Aosta. «Ricordo quando i responsabili del team vennero a casa dei miei genitori a Idro per farmi firmare per la categoria Juniores. Mi fecero sentire importante, mi spiace solo di non aver ripagato la fiducia allora con buoni risultati. Ma non mi fecero mai pressioni. Una vera squadra giovanile. Mancherà a tutti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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