L’Union Brescia debutta anche sul campo: oggi inizia il ritiro

Ce n’è stato per tutti. Di cosa? Di colore, di calore. Di scoperta o riscoperta del Brescia. Le emozioni: quelle che sono state gravemente assente negli ultimi 8 anni. Il Brescia era diventato una scatola vuota di sentimenti. Finché anche la scatola non c’è stata più. Cosa sarà l’Union Brescia, di cosa si riempirà l’Union Brescia inizieremo a scoprirlo molto presto alla prova dei fatti. Intanto, contiene presupposti particolarmente incoraggianti. E già raccoglie l’essenza dell’entusiasmo da parte di buona parte – la stragrande maggioranza – della tifoseria che da subito ha sposato la nuova causa. Che sente già sua e che ieri ha fatto assaggiare il suo sapore a chi era abituato all’ambiente ovattato e confortevole di Salò.
Bagno d’affetto
Insomma, sta di fatto che fuori da Palazzo Loggia, al momento di raggiungere i compagni di squadra a Salò per la cena, il nuovo capitano Davide Balestrero è stato fatto subito sentire a casa: travolto da un’ondata di cori e affetto. Anche a questo dovranno abituarsi lui e i suoi compagni. Un passaggio non banale, al pari del peso di una maglietta del Brescia. Anche spogliata della sua V d’ordinanza. Questa è la sfida nella sfida anche se i nuovi promessi eroi dell’Union Brescia, la città – col fatto che la sede degli allenamenti per altri due anni sarà Salò – la vivranno tendenzialmente poco.
Le sensazioni
Se per «DB8» il calore dei bresciani è una novità assoluta, di certo un inedito non è stato per mister Aimo Diana e per il suo vice Emanuele Filippini. Pure loro salutati – anzi riaccolti – col massimo degli onori. «Sono molto emozionato, consapevole della responsabilità che ho» ha ribadito anche ieri a Teletutto Diana: per il tecnico di Poncarale è un sogno che si avvera. Una sfida nella sfida: deve diventare profeta in Patria. Una curiosità: nella sala conferenze del centro sportivo di Torbole Casaglia, tra le maglie storiche incorniciate campeggiava anche quella dell’ex esterno che è stato un prodotto del vivaio della «golden era» del Brescia. Come un cerchio che si chiude.

Il ritiro
Tutto bello, bellissimo. E l’abbraccio di Piazza Loggia, del quale ha goduto anche il direttore sportivo Andrea Ferretti, ha rappresentato l’innesco ideale per accendere la missione sul campo. Da questa mattina (allenamento alle 10 con replica alle 17) si inizia a misurarsi con i fatti sul campo di Piamborno. Cercando di mettere a fuoco cosa c’è e cosa manca per arrivare ad allestire una rosa il più possibile competitiva. Ma all’insegna dell’oculatezza economica. Ci sarà tempo fino alla fine di agosto.
I test
Già domenica sarà tempo di prima uscita: sempre a Piamborno è programmata una sgambata contro la Nuova Camunia (ore 17.30). Sarà un test destinato a lasciare il tempo che troverà con appena due giorni di allenamento nelle gambe e, soprattutto, con le suddette gambe di certo pesanti. La prima vera amichevole verrà disputata in coda al ritiro: sarà il derby contro l’Ospitaletto (17.30). Poi, la squadra tornerà in pianura dove il 2 agosto giocherà contro l’Entella (a Salò o al Rigamonti alle 17.30). L’8 agosto invece appuntamento contro il Forlì (anche in questo caso alle 17.30 a Salò al Rigamonti). A chiudere la fase della preparazione una partitella in famiglia (a Salò) con la Primavera dell’Union. Poi, sarà tempo di fare sul serio. Ma una cosa serie lo è già. Calore e colore che hanno fatto da sfondo a un pomeriggio storico erano lì a testimoniarlo.
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