L’abbraccio del Rigamonti per Bonometti e Domini: «Che emozione»

Le note dei Bon Jovi sparate a tutto volume dagli altoparlanti del Rigamonti dicono «You give love a bad name» quando Stefano Bonometti e Sergio Domini fanno capolino a bordo campo, mentre Union Brescia e Giana Erminio stanno finendo il loro riscaldamento. Ma, in questo caso, l’amore non ha un brutto nome perché è rimasto tale 30 anni dopo.

L’abbraccio

L’amore per questi colori, per questa città. Per quella curva che, piena in ogni ordine di posto, grida ancora i loro nomi con affetto infinito nei confronti di chi è stato parte di quella storia che, nei cuori dei tifosi biancazzurri, è ancora lì e lì resterà per sempre. Ed è singolare vedere il presidente Pasini in mezzo ad abbracciarli, «chiamando» da sotto la Nord il ritmo giusto del battito delle mani che si levano al cielo per omaggiare Benny e Sergio. E lì, vince l’emozione. Quella vera. Quella che ti fa tornare indietro nel tempo. Quella che conta gli anni. Le due magliette personalizzate, la numero 4 e la 8, sono le protagoniste dell’ultimo click dei fotografi.

Sensazioni

«È stato davvero tutto molto bello – ha affermato capitan Bonometti – sapevo che mi sarei emozionato e così è stato. A queste cose ci pensi, ma poi è quando le vivi davvero che ne capisci la bellezza». «Non mi aspettavo di provare un’emozione così – gli ha fatto eco Domini – mi ha fatto molto piacere. Trovarsi sotto una muraglia umana del genere, non può lasciarti indifferente».

Poi un commento unanime anche sul match: «Un buon Brescia, organizzato. E che ha saputo sfruttare al meglio da subito le occasioni indirizzando la gara. Magari c’è stata un po’ di sofferenza in alcuni momenti, specie a centrocampo, ma la squadra c’è. E tutti si aiutano a vicenda». Come quel Brescia di 30anni fa.