Union Brescia, passione esterni: sulle fasce gamba, piede e quantità

La difesa da registrare, al momento, è la priorità di Aimo Diana e del suo staff. Perché è da lì che parte tutto il resto. E nel resto ci sono anche quei due punti nevralgici che, nell’idea tattica che il tecnico dell’Union Brescia sta cucendo addosso alla squadra, sono fondamentali nel 3-5-2, modulo di partenza dei biancoblù. Parliamo degli esterni, quei cosiddetti «quinti», chiamati a partecipare con costanza alla fase offensiva così come a quella difensiva dato che, con possesso palla in mano agli avversari, ampliano la linea arretrata a tre trasformando il modulo in un 5-3-2. Servono quindi tanta gamba e piedi il più possibile educati. Gli interpreti di questo ruolo sono quattro. Almeno al momento, in attesa della definizione del mercato, che dovrebbe concretizzarsi dopo Ferragosto.
Partiamo dalla destra
Il posto da titolare se lo giocano due new entry, e cioè Guglielmotti e Cisco. Davide Guglielmotti, trentunenne novarese scuola Inter, è alla terza esperienza, con maglie diverse, allenato da Aimo Diana, che l’aveva avuto in precedenza al Renate e alla Reggiana. Giocatore di corsa che sforna cross (può giocare anche da laterale destro in caso di difesa a quattro) e che in carriera ha servito diversi assist, non disdegna di puntare la porta, spesso chiudendo l’azione nata dal lato opposto. I 23 gol messi a segno in Lega Pro ne sono la conferma. Anche nel triangolare di Desenzano ha confermato di essere tra i giocatori che stanno meglio, mettendo in mostra impeto e buona verve.

In alternativa a lui, ecco Andrea Cisco. Il ventiseienne padovano, arrivato dal Südtirol di B, ha più tecnica e sa puntare l’uomo, creando superiorità. Destro naturale come Guglielmotti, in carriera ha giocato anche alto a sinistra con compiti d’assist (una ventina quelli confezionati fin qui), ma anche di rientrare sul «suo» piede per concludere. Il curriculum parla di 14 gol realizzati.
Guglielmotti e Cisco, stanti le diverse caratteristiche tecniche, sono in corsa per una maglia da titolare.
Sulla mancina
Dalla parte opposta, il posto nell’undici di partenza dovrebbe essere di Vincent De Maria. Mancino educato, il venticinquenne milanese è il terzo nuovo arrivo nel ruolo. Gamba rapida anche per lui, ha già mostrato di saper mettere palloni con il contagiri in area per i compagni. Anche per lui si può parlare di adattabilità in tutta la fascia sinistra, dato che ha giostrato tanto da terzino quanto da ala. E da quinto di sinistra come da terzino si schiera pure l’italo-albanese Bryan Boci. Il ventiduenne scuola Genoa è il più giovane nel ruolo, ma ha dimostrato di essere pronto se chiamato in causa.
Manca all’appello, perché ancora out per infortunio (rientrerà tra tre o quattro settimane) Filippo Vesentini. Fisico possente, è un destro naturale che sa adattarsi anche a sinistra. Lo scorso gennaio, è suonata per lui qualche sirena dalla B, ma il club non s’è voluto privare del ventiduenne veronese, segno della fiducia riposta in lui.
Già la partita di Coppa Italia di domenica (in programma al Rigamonti, con calcio d’inizio alle 21, contro la Dolomiti Bellunesi), primo match ufficiale della stagione, comincerà a delineare le gerarchie del gioco delle coppie che Diana vuole gestire al meglio.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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