Tempi stretti e tanti dubbi: a che punto è il mercato del Brescia

La situazione del mercato in casa Brescia è attualmente paragonabile a quella dell’elezione del presidente della Repubblica con la difficoltà nell’andare a individuare nomi capaci di rappresentare una sintesi tra le esigenze di tutti.
E parlando del mercato, c’è chi risponde ai criteri economici, ma che non ha tutto quel che serve per innalzare davvero il livello o viceversa.
Da qui le titubanze e il protrarsi di un’attesa che inevitabilmente fa alzare anche il livello di tensione ed elettricità nell’aria: d’altronde, il tempo stringe e lunedì è qui, dietro l’angolo. Le certezze sono due. La prima: tutti concordano sul bisogno di rinforzare questa squadra e che per farlo non serva molto a livello numerico, e quindi tre giocatori, ma «fatti bene». La seconda: il «kingmaker», ovvero colui che fa e dà le carte nella partita di mercato, è Massimo Cellino. Ovvero, è lui - dopo che il suo braccio destro Francesco Marroccu ha portato avanti trattative e favorito contatti - che ora deve stringere il cerchio e individuare gli «eleggibili» di peso. E il tema è questo: capire se chi è sul piatto ora rappresenta oppure no l’opportunità di un salto di qualità come ad esempio lo è stato Stefano Sabelli.
La questione Adorni
Procedendo con ordine, la sicurezza di fare un buon innesto in difesa con Davide Adorni c’è. Solo che il Cittadella sta tenendo il punto sull tempistiche della cessione in base alle proprie esigenze e non certo quelle del Brescia o del giocatore stesso che con la sua volontà di trasferirsi qui ha rappresentato una leva importante. L’intesa c’è: operazione da 500mila euro, bonus compresi. In questo caso, si tratta solo di attendere per quanto nel mercato valga sempre il «mai dire mai» e fino all’ultimo allora andrà tenuto il fiato in sospeso.Il centrocampo è più complicato

Più complicata la partita di centrocampo, dove se si parla di primissime scelte si parla di Leo Stulac, per arrivare al quale però la strada è in salita tra costi e rinnovate esigenze tecniche dell’Empoli. Volendo si può già chiudere per un alter ego davanti alla difesa, Federico Viviani, ma in questo caso - al di là che è difficile paragonare questi a Stulac - le valutazioni che van fatte sono anche di garanzie, visto che il giocatore si è rilanciato quest’anno dopo 3 anni a vuoto. In mano il Brescia ha anche Marco Pinato, mezz’ala: il giocatore del Sassuolo, ora al Pordenone, aspetta solo l’ordine di partire. Il momento pareva arrivato già giovedì sera, ma ancora viene tenuto in stand by. Quanto all’altra mezz’ala in valutazione, Federico Proia, in estate il Vicenza ha pagato per lui più di un milione di euro: i biancorossi sono disposti a cederlo, ma solo a fronte di un’offerta a soldi.
Lo scacchiere in attacco

Per l’attacco, si è riaccesa la pista Gabriele Moncini, col Benevento che può far scattare un effetto domino non appena farà partire Gianluca Lapadula. Il club di via Solferino, che con il Benevento e Moncini ha già avuto dei contatti, deve comunque eventualmente sfoltire il proprio reparto attaccanti con uno tra Bajic (principale indiziato) e Palacio che eventualmente dovrebbe partire. A meno di non girare subito in prestito Flavio Bianchi, che ieri ha assistito all’allenamento congiunto col Lumezzane a bordocampo ed in serata è stato ufficializzato il suo arrivo dal Genoa.
Chi parte, forse
A proposito di uscite: c’è ottimismo per Chancellor che interessa in Msl (là il mercato chiude inoltre dopo il 31 gennaio), Linnér (che tiene in stand by Andrenacci) e Cavion (che può andare a Ferrara o Pordenone in base all’evolversi delle situazioni per Viviani e Pinato). Resta in attesa di via libera Spalek.
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