Brescia, con l’Inter al giro di boa per combattere il tabù Rigamonti

In cerca del secondo indizio. Che sarebbe già sufficiente per formare la prova e arrivare alla sentenza di nuova ripartenza dell’Union Brescia. Ma se con l’arrivo di Corini c’era da mantenere il clamoroso trend da trasferta, stavolta va fatto il contrario: invertire la rotta in casa. Dove i biancoblù hanno un rendimento da undicesimi. Il Brescia a Mompiano soffre e non c’è dubbio che si tratti principalmente di una questione mentale. C’è da combattere un vero tabù e c’è da farlo con la fionda più che col bazooka dato che tanto per cambiare, da fronteggiare c’è pure un’emergenza che interessa equamente tutti e tre i reparti.
Col tema che non è tanto nell’undici da mettere in campo, bensì nei cambi. Il letto sul quale Corini ha preparato la sfida con l’Inter Under 23 è dunque stato fatto di spine, pensieri e bilancino: tanto lavoro sul campo – la prima lunga per il tecnico di Bagnolo –, ma anche nelle teste di Balestrero e compagni. Oggi, c’è da dare una bella spinta di cuore e motivazioni. Banale, ma vero.
Cosa conta
In palio c’è troppo: non solo la seconda vitoria di fila, ma soprattutto il consolidamento di un terzo posto che non può essere perso, ma nemmeno migliorato dato che il Lecco ieri ha vinto (del Vicenza neanche stiamo a dire...). E comunque c’è sempre un Cittadella dietro dal quale tenere le giuste distanze. Un ritorno al successo in casa, con i tre punti che non si vedono da quasi due mesi (l’ultima vittoria il 25 ottobre, in mezzo due ko e un pari) vorrebbe dire mettersi sereni non solo a tavola a Natale, ma per prima cosa domani in occasione del mini vertice di mercato: nella circostanza Corini presenterà al diesse Ferretti le sue conclusioni in base a quanto ha potuto osservare durante le sue meno di due settimane alla guida del Brescia.
L’ex Feralpi
Ma prima di pensare al mercato, c’è da pensare al confronto con la squadra nerazzurra guidata dall’ex allenatore più iconico della FeralpiSalò Stefano Vecchi (che come vice ha il bresciano Omar Danesi): ovvero colui che condusse la società del presidente Pasini alla storica promozione in B, nel 2023, dei verdeblù che poi tra i cadetti guidò per le prime 10 giornate prima dell’esonero. E prima di essere contattato da Massimo Cellino che offrì al tecnico di subentrare a Daniele Gastaldello alla guida del Brescia. Non se ne fece nulla.
L’avversaria
E oggi è un’altra storia: che non è e non deve più essere quella della FeralpiSalò e che non è più nemmeno quella del Brescia calcio. Pure Vecchi peraltro fa i conti con una situazione di assenze pesanti. Soprattutto, là davanti, quella di La Gumina, uno dei tre over dei nerazzurri con Fiordilino e Melgrati (fuori causa per squalifica). L’Inter, che fatica soprattutto nello sviluppo della manovra offensiva con Lavelli riferimento e Spinaccé come uomo di raccordo, è in frenata con tre sconfitte rimediate nelle ultime 5 gare che hanno fruttato solo 2 punti dopo un avvio a razzo. Il quadro aggregato delle due situazioni, porta a concludere che il Brescia abbia comunque tutto per riuscire a scollinare. E chiudere questo pazzo 2025 di campo con vista spalancata sul futuro.
Le ultime di formazione
Anche per gli ultimi 90’ dell’anno, e dell’andata, poche le scelte a disposizione per mister Corini che ritrova in più il solo De Maria (rientra dalla squalifica) rispetto al match d’esordio sulla panchina. Penuria numerica che lo costringe a non modificare il modulo tattico, cioè quel 3-4-1-2 che, davanti a Stefano Gori, vede quattro giocatori – Armati, Silvestri, Sorensen e Boci – giocarsi le tre maglie del pacchetto arretrato.
Con Cisco e De Maria posizionati sugli esterni, sono in tre – capitan Balestrero, Zennaro e Fogliata – per le due maglie della mediana. Davanti, la coppia Vido-Cazzadori, rispettivamente assist man e match winner con le Dolomiti Bellunesi: si cercherà di puntare sul loro slancio e la loro adrenalina. Solo questa mattina, dopo l’ultima sgambata, verrà diramata la lista convocati.
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