Brescia, Diana esulta: «Le difficoltà si superano insieme»

Aveva invocato la forza del gruppo prima della partita di Trieste. I suoi non l’hanno lasciato a piedi. Anzi. Il Brescia dà prova di grande solidità, di una mentalità che non ricerca alibi, semmai soluzioni: «Vogliamo far capire anche all’esterno che le difficoltà si possono superare. Soprattutto col lavoro di squadra».
Non è retorica, anche perché Aimo Diana non ha scelta in questo momento. A quelle parole deve crederci per davvero. Lo attende un mese e mezzo, contato a spanne, di emergenza perenne in attacco: «Ora abbiamo interpreti diversi, e chi è fuori lo resterà per un po’. Dobbiamo cercare di migliorare alcuni aspetti, lavorare in maniera un po’ diversa».
La tentazione
Vido dovrebbe restare fermo un mese abbondante, Spagnoli tra i quaranta e i cinquanta giorni. La situazione di Maistrello è ancora più complicata, il rientro per ora non è programmabile. E così un pensiero, per un attimo, è caduto sul mercato degli svincolati. Diana non lo nega: «Qualche chiamata l’abbiamo fatta, è vero. Ma abbiamo preferito non andare oltre. Balotelli? No, nella maniera più assoluta. Abbiamo il dovere di cercare la via del gol in altri modi, anche prescindendo dagli attaccanti. Si può segnare su calcio piazzato, o tentando più volte la conclusione verso la porta».
Il messaggio è chiaro. Dalle turbolenze di questo periodo si esce tutti insieme. La gara di oggi ne è l’esempio perfetto: «Io non parlerei di impresa – minimizza Diana –, quelle si fanno più avanti. Siamo partiti bene, c’è mancata un po’ di concretezza. Però abbiamo trovato il gol nel momento giusto, con cinismo. Loro devono provare a vincere tutte le partite, se gli dai modo di giocare hanno dei singoli che possono metterti in difficoltà. Siamo stati bravi ad arginarli».
Le scelte
Il tecnico muove un solo appunto ai suoi: «Avessimo sfruttato meglio qualche ripartenza in più ci saremmo regalati un finale più sereno, peccato». Ma è un rimpianto che scivola lontano senza lasciare tracce. Diana spiega anche la scelta di tenere fuori due giocatori importanti come De Maria e Mercati: «Vincent ha avvertito un piccolissimo risentimento. Nulla di grave, ma in quel ruolo ho un ricambio importante come Boci e ho ritenuto non avesse senso rischiare. Mercati è entrato dopo perché all’inizio volevo gente con caratteristiche diverse, che ci garantisse più inserimenti, come Balestrero».
Ma quanto vale una vittoria così? «Mentalmente e moralmente moltissimo». Più dei tre punti che aggiunge in classifica: «Pur non volendola far trasparire, un po’ di preoccupazione c’è. Sulla squadra non ho dubbi, però: ha principi, soprattutto morali, molto solidi». La salita è appena iniziata. Ma questo Brescia affronta l’arrampicata con lo spirito giusto.
Il protagonista

Tre punti «importanti, ma non diversi dagli altri». Elia Giani li inquadra così, con equilibrio, dopo aver servito un confetto a Cazzadori nell’episodio decisivo del match: «Avevo bisogno di giocare dall’inizio. È importante fare autocritica, e ammetto di aver disputato un primo tempo sottotono. L’assist però mi rende felice».
Anche con lui il discorso cade sulla solidità del gruppo: «Diamo tutti il massimo, ci aiutiamo, e questi sono i risultati. In questo momento abbiamo diversi giocatori importanti fuori, altri si devono adattare in ruoli non propriamente loro. Ma per noi non è un problema, quando tutti si danno una mano le cose diventano più semplici».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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