Brescia, Diana: «Il 5-0 non è la vera C, col Renate un’altra storia»

Parola d’ordine: equilibrio. Soprattutto dopo un 5-0 come quello dello scorso sabato: «Sono convinto che anche Luis Enrique, dopo quello rifilato all’Inter in finale di Champions, abbia trovato nella prestazione dei suoi qualcosa che non gli è piaciuto. Figuriamoci se non posso farlo io…». L’iperbole serve a lanciare un messaggio trasversale, al suo gruppo e all’esterno: «Sabato con il Renate (fischio d’inizio alle 15, ndr) sarà tutt’altra storia, una vera partita di serie C».
La sfida da ex
Aimo Diana affronta il suo passato: in nerazzurro è di fatto iniziata la sua ascesa da allenatore. «Li ringrazierò a vita – assicura in conferenza –. Quell’esperienza ha influito moltissimo sulla mia carriera. Società così sono una manna per i giovani tecnici, perché consentono loro di lavorare liberamente. E quest’anno hanno alzato l’asticella delle ambizioni, sarà una partita complicata».
Il tecnico vuole tenere a bada «il troppo entusiasmo. Preferisco averlo a marzo o ad aprile, è lì che va cavalcato. Ma ora bisogna tenere la barra dritta». Un diktat che la sua squadra sembra aver assimilato bene: «Si sono allenati forte in settimana: mi sono arrabbiato soltanto un giorno, ma l’indomani erano subito ripartiti come volevo. Sono certo che affronteranno questa gara con serietà e concentrazione».
La formazione
Rispetto alla Pro Vercelli servirà qualche accorgimento nell’assemblaggio dell’undici iniziale. Non dovrebbe cambiare l’assetto, ma Diana dissemina qua e là qualche indizio: «Potrebbe servirci qualcosa di diverso soprattutto in termini di centimetri in difesa». Una delle ipotesi è l’arretramento in difesa di Balestrero, che libererebbe spazio in mezzo a Mercati, a segno al suo esordio settimana scorsa.

Dall’infermeria arrivano buone notizie: «Oggi Sorensen e Giani si sono allenati con noi per la prima volta, e Vesentini ha finalmente tolto la placca: settimana prossima dovrebbero essere tutti e tre in gruppo. Fogliata ha un problema alla pianta del piede e abbiamo preferito fermarlo totalmente per una settimana: l’infortunio è praticamente risolto, ma vogliamo che guarisca bene».
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