Calcio

Aimo Diana e il Renate: un legame che vive anche nel presente

Fabrizio Zanolini
L’attuale tecnico dell’Union ha vissuto in nerazzurro tre stagioni da protagonista: la sua famiglia vive ancora in Brianza, e lì è nato il suo gruppo di fedelissimi
La grinta di Aimo Diana - Foto New Reporter Pasotti © www.giornaledibrescia.it
La grinta di Aimo Diana - Foto New Reporter Pasotti © www.giornaledibrescia.it
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Aimo Diana-Renate: una storia nata il 20 novembre 2018. Dopo la gavetta post campo da allenatore alla FeralpiSalò e le due esperienze da subentrato lontano da casa come quella nel cuore della Basilicata a Melfi e poi, ancora più giù, nella Sicilia sud-orientale in quel di Lentini alla guida della Sicula Leonzio, ecco il ritorno in Lombardia.

La chiamata

Lo cerca il direttore sportivo Oscar Magoni che lo vuole al posto di mister Adamo al timone del Renate per risollevare le sorti dei nerazzurri finiti all’ultimo posto della classifica nel girone B della serie C. Squadra che Diana porta alla salvezza per poi centrare, nelle due stagioni successive (nel girone A), il miglior piazzamento di sempre dei brianzoli, quel terzo posto che lo vedrà poi sfortunato protagonista (la seconda volta ribalta l’1-3 subito all’andata dal Padova che però passa perché arrivato secondo in campionato) ai play off.

Riecco Magoni

La 2020-2021 fu l’ultima annata sulla panchina del Renate per Diana che, l’anno precedente, aveva visto il momentaneo addio di Magoni, passato alla FeralpiSalò, dove starà due anni prima dell’avvento di Andrea Ferretti, quest’ultimo con lo stesso incarico attualmente all’Union Brescia.

Quel Magoni che ora Diana ritroverà sabato, dato che dal 2023 è tornato a svolgere le funzioni di diesse ancora a Renate. Centouna (tra campionato e Coppa Italia) le panchine totali al Renate con una percentuale di vittorie (40) superiore ai pareggi (33) e alle sconfitte (28) che hanno di fatto lasciato un ottimo ricordo da quelle parti; club che, al momento, resta quello che per il tecnico di Poncarale rappresenta il maggior numero di presenze come allenatore.

I fedelissimi

Diana che si è staccato da quelle zone solo professionalmente perché, a differenza del duo Battisti-Mogol che fuggiva dalla «Brianza velenosa» in «Una giornata uggiosa», ha deciso di metter su casa con la sua famiglia proprio da quelle parti dove tuttora risiede. È proprio nei tre anni passati al Renate che nasce il gruppo di fedelissimi che ha rivoluto con sé nella nuova avventura all’Union Brescia: in primis Davide Guglielmotti che, sempre agli ordini di Diana, ha vestito anche la maglia della Reggiana; poi Alberto Spagnoli, arrivato anch’egli quest’anno in maglia biancoblù e infine Tommy Maistrello che Diana volle già l’anno scorso a Salò.

Balestrero a duello con Di Nolfo nella sfida tra FeralpiSalò e Renate dello scorso gennaio - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Balestrero a duello con Di Nolfo nella sfida tra FeralpiSalò e Renate dello scorso gennaio - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it

Insomma, un legame del passato che ha segnato positivamente la carriera a bordo campo dell’allenatore bresciano. Che, da avversario, ha un bilancio però sfavorevole nei confronti della sua ex squadra: tre sfide fin qui disputate con due sconfitte (1-2 alla guida del Vicenza al Menti, 1-0 al Città di Meda con la Feralpi l’anno scorso) ed una vittoria, datata 4 gennaio scorso quando al Turina si vendicò con un secco 3-1 con Di Molfetta e Balestrero, in campo anche sabato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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