Il Brescia torna a vincere: 2-0 alla Pro Patria e vetta a sette punti

Con la pazienza virtuosa della squadra che ha contezza di essere più forte, il Brescia espugna il campo della Pro Patria (0-2) e torna a vincere dopo tre pareggi consecutivi. Decidono due gol da fuori di De Maria e Di Molfetta, pezzi di bravura che allontanano qualche malumore accumulato dagli ultimi risultati.

L’Union si porta a diciotto punti in classifica, tre in meno del Lecco e sette in meno del Vicenza, che hanno vinto le rispettive gare nell’ultimo turno. Era importante non perdere terreno dalla vetta e i biancazzurri, questa volta, non mancano l’obiettivo.

Le scelte iniziali

Emergenza al quadrato per Diana, già orfano di Guglielmotti (stagione finita) e Cisco. La soluzione individuata dal tecnico sarebbe il dirottamento a destra di De Maria, con Boci sul fronte opposto. Ma l’italo-albanese accusa un problema intestinale nel pregara e lascia il posto ad Armati, che fa traslocare De Maria nuovamente a sinistra.

Cambia l’attacco: dentro Spagnoli e Cazzadori, per la prima volta insieme dall’inizio. Maistrello non sta bene e parte dalla panchina. Come lui capitan Balestrero: Diana gli preferisce Mercati e il rientrante Di Molfetta, che scortano la regia di Zennaro. Davanti a Gori i soliti: Sorensen, Pasini e Rizzo.

Ci prova Cazzadori

L’avvio è a fuoco lento, il copione ricalca quello delle ultime gare: il Brescia orchestra il palleggio senza addentare la preda, e lo sviluppo non ha la verticalità invocata due giorni fa in conferenza da Diana. Il primo lampo lo regala Di Molfetta: elegante movimento a convergere e sinistro a giro, al quale non conferisce la curvatura desiderata. Il tentativo è centrale, e Rovida respinge senza problemi.

Al 19’ prova ad accendersi Cazzadori, innescato in area in maniera un po’ casuale da Rizzo. L’ex Caldiero chiude il sinistro, mira al palo più lontano, ma Rovida calcola bene i tempi dell’uscita e chiude la porta.

Il palo di Sorensen

Il Brescia staziona più o meno stabilmente nella metà campo della Pro Patria. Davanti a sé l’Union ha un muro di maglie: serve pazienza, a tratti affiora anche un po’ di frustrazione. In partite come questa possono essere le palle inattive a fare la differenza.

E per poco non accade, intorno alla mezz’ora: traversone a spiovere dalla bandierina e gran frustata di testa di Sorensen, che colpisce il palo, complice una leggera deviazione di Reggiori. A conquistare il corner era stato Mercati, che con una botta da fuori aveva chiamato in causa Rovida, costretto a opporsi con un bel riflesso.

L’uno-due del Brescia

La calma esercitata dall’Union nel primo tempo produce i suoi frutti dopo l’intervallo. Il match si sblocca al 47’: gran botta dai venticinque metri di De Maria, il pallone rimbalza davanti a Rovida, di fatto gli scivola dalle mani, e rotola in porta. La responsabilità del portiere della Pro Patria è incontestabile, ma resta la bellezza del gesto dell’esterno biancazzurro. La dedica è speciale: tutta la squadra sventola una maglia di Guglielmotti, fermato dalla rottura del crociato.

Dieci minuti più tardi arriva anche il raddoppio, infiocchettato e consegnato da Di Molfetta. Il sette dell’Union fa tutto da solo, e lo fa bene: dribbling elegante su Motolese, che scivola nel tentativo di contrastarlo, e destro secco che s’infila appena sotto la traversa. Un altro pezzo di bravura. Il sette ne regala un terzo, prima di lasciare il campo a Fogliata: aggancio volante su un lancio di Gori e palla visionaria per Cazzadori, che calcia addosso a Rovida. Esce pure Sorensen, che accusa un problemino: nulla di grave, apparentemente, ma andrà rivalutato nelle prossime ore.

La chiamata di Greco

Nel finale il Brescia controlla e si concede il lusso di palleggiare per far correre a vuoto la Pro Patria e gestire le energie. Le speranze dei biancoblù si spengono su una velleitaria chiamata del Football video support da parte di Greco, dopo un contatto tra De Maria e Orfei al confine dell’area del Brescia (le immagini non chiariscono completamente se avvenga dentro o fuori): l’arbitro Ramondino rivede le immagini al monitor per una trentina di secondi, poi conferma la sua decisione sul campo. Vittoria autorevole del Brescia, che lancia un segnale importante. Anzitutto a sé stesso.