Ospitaletto, impara a reagire: quando vai sotto non vinci mai

Tre vittorie, cinque pareggi e sette sconfitte. È questo il bilancio dell’Ospitaletto dopo le prime quindici giornate di campionato. Con 14 punti è una media poco inferiore di uno a partita. Numeri che, al momento, valgono agli orange il quindicesimo posto, appena sopra la zona play out. Tanti quanti l’Arzignano, che occupa l’ultimo slot valido per evitare gli spareggi salvezza, ma con il vantaggio fondamentale dello scontro diretto a favore.
Un bottino forse non esaltante, ma in linea con gli obiettivi stagionali. Più volte abbiamo sottolineato come l’Ospitaletto avrebbe meritato qualcosa in più, complici prestazioni solide non sempre accompagnate dai risultati. Ci sarebbe da discutere del poco cinismo in alcuni momenti chiave, o di quei dettagli sfuggiti che hanno pesato su partite che sembravano alla portata.
La statistica
Eppure, arrivati alla quindicesima giornata, emerge un dato su tutti: l’incapacità di ribaltare le gare una volta finiti sotto nel punteggio. La difficoltà di riaccendere la scintilla e cambiare l’inerzia di una partita. In ben nove occasioni in cui i franciacortini hanno incassato l’1-0 dagli avversari, non sono mai riusciti a conquistare i tre punti. A Monza, contro l’Inter, c’erano andati vicinissimi: alla rete iniziale di La Gumina avevano risposto Panatti e Pavanello, salvo poi subire al 96’ il gol di Zuberek del 2-2. A Trieste era stato Gualandris a pareggiare il gol di Gunduz, regalando un punto in rimonta.
Sette non bello
Ma nelle altre sette circostanze, una volta subita la prima rete, la partita è scivolata via senza riuscire più a rialzarla. Anche domenica, contro la Giana, la storia si è ripetuta: l’Ospitaletto aveva avuto due ottime occasioni per portarsi avanti, prima con Gobbi e poi con Bertoli, ma dopo il colpo di testa di Vitale dell’1-0, i franciacortini hanno faticato terribilmente persino a rendersi pericolosi dalle parti di Mazza.
Ecco perché servirà cambiare rotta, anche e soprattutto su questo fronte. Perché un campionato lungo e complicato come questo non perdona chi non sa reagire. E l’Ospitaletto, per uscire dalle sabbie mobili della bassa classifica, dovrà trovare proprio lì la sua svolta: nella capacità di rialzarsi, di ribaltare, di credere davvero che una partita non è mai finita dopo il primo gol subito. Solo così potrà costruire quella continuità che oggi ancora manca.
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