Finalmente Brescia: a Carrara tre punti che valgono come sei

E poi finalmente tu. Finalmente il Brescia, finalmente la vittoria. Finalmente Bertagnoli, finalmente Borrelli. Non c’era modo migliore per dare il bentornato a Rolando Maran, né d’altronde il tecnico si sarebbe potuto ripresentarsi meglio di così. Da Carrara, da uno stadietto stile subbuteo, la banda con la V è tornata con l’unica cosa che contava davvero 91 giorni dopo l’ultima volta: con tre punti che valgono quasi come 6.
La classifica
Servono a tenere invariate distanze da play out (a 3 lunghezze) e retrocessione diretta (a 4 punti), ma ora c’è un cuscinetto di 4 squadre. La cosa più incredibile, è che guardando in su, i punti di ritardo dai play off sopo appena due e con solo due squadre di mezzo. Ma questo è un pensiero che non può ora riguardare le rondinelle che al momento devono solo pensare a portare a casa la stagione. Ma che follia questo campionato: tra chi punta alla serie A e chi vede la serie C ci sono appena 6 punti... Appunto. Meglio continuare a pensare a curare i propri mali.
Vittoria pesante
Allo stadio dei Marmi, il Brescia ha costruito un successo più pesante che bello. Ma va bene così, grazie: con anche quel tanto di fortuna che una volta tanto non ha dato le spalle. Va bene così, grazie, anche ragionando sulla settimana piena di tutto che la squadra si è lasciata alla spalle. Con in più la ciliegina del forfait all’ultimo di capitan Dimitri Bisoli (assenza da aggiungere a quelle di Cistana e Galazzi) causa febbre.
Il mercato
Quel che non va bene così è che per la società il mercato aperto per far entrare D’Andrea come sostituto anche numerico di Galazzi sia già da considerare chiuso (il gong ufficiale stasera a mezzanotte: c’è ancora tempo per sperare in un ravvedimento). La squadra è terribilmente corta: lo è dietro, lo è in mezzo. Si rischia grosso. Come non a caso, senza troppi ricambi, si è rischiato grosso anche all’ombra delle Alpi Apuane nel finale di una battaglia che il Brescia ha chiuso come un pugile cotto: reggendo l’anima con i denti e applaudendo Lezzerini versione «San Luca»: migliore in campo di una partita di bassa qualità che gli uomini di Maran – che si è riproposto con un passaggio al 4-3-3 – hanno prima portato dalla loro fuggendo sul 2-0 per poi andare in controllo senza troppe problematiche salvo poi giocarsi l’osso del collo subendo il ritorno degli avversari che dopo averla riaperta (al termine di un’azione viziata da un fallo su Verreth che nemmeno il var ha però ritenuto di sanzionare) hanno fatto vedere i sorci verdi chiamando Lezzerini a un doppio miracolo tra il 90’ e il 95’ e colpendo pure una traversa (però in fuorigioco).
Gli episodi
Il portiere era stato protagonista anche sullo 0-0. Come una Penelope al contrario, prima ha disfato la tela provocando un calcio di rigore e poi l’ha ricucita superandosi sul tiro dal dischetto di Schiavi. Un episodio che ha pian piano sciolto un Brescia inizialmente guardingo e capace di incanalarla sui binari giusti al 41’ con un pallonetto di testa del ritrovato Bertagnoli bravo ad approfittare di una respinta su tiro di Olzer e poi al 51’ con un rigore trasformato da Borrelli (a segno dopo 119 giorni di digiuno) e trovato da Adorni anche se non visto dall’arbitro: ci ha pensato il Var.
I presupposti per una ripresa di tranquillità. E così, fino a un certo punto è stato. Lo è stato fino a che il Brescia con Besaggio non ha fallito il colpo del 3-0. Una chance sfumata che ha condotto i biancazzurri dritti nella morsa del «braccino» e di un pericoloso rintanamento nella propria metà campo nonostante Maran pur smontando l’attacco avesse tenuto in campo tre punte ancor più... punte visto che Nuamah era stato rilevato da Bianchi e Olzer da uno Juric però nuovamente fuori fase. Mentre non ha cambiato l’uscita di Borrelli per Moncini. Persi metri, al 30’ con Cicconi la Carrarese ha trovato il 2-1 e il Brescia si è condannato a un finale in apnea. Dalla quale però è riemerso col pesce grosso.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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