Provaci ancora Brescia: arriva l’Ascoli per fare breccia in casa

Un altro giro, un’altra possibilità. Una nuova opportunità per dimostrare che i mostri, se ci sono, non hanno la forma dello stadio di Mompiano. Solito schema delle ultime 4 partite: se si vince, ci si arrampica alla peggio al secondo posto, ma con anche chance (in base al risultato del Lecce) di vetta. E allora provaci ancora Brescia a far breccia in quel muro, prima di tutto mentale, che è diventato il «Rigamonti».
Inespugnabile per la squadra di Pippo Inzaghi da qualcosa come sei partite: ancora una gara senza tre punti e le rondinelle avranno eguagliato la loro striscia negativa (’72-’73 e ’11-’12) senza vittorie in casa. Statistiche a parte, ormai il ritornello del Brescia che fatica stramaledettamente davanti al proprio pubblico, è arrivato a noia. E un po’ disturba pure. Oltre al fatto che intralcia piani e cammino. E impedisce persino di riuscire a vivere più serenamente un campionato apertissimo che il Brescia si sta giocando in primissima fila dal giorno 1.
Gigi Cagni, tra i mentori di Inzaghi, nel corso della sua esperienza bresciana amava ripetere che le vittorie si costruiscono sui pareggi. Quindi, vogliamo aggrapparci anche alla saggezza dell’uomo del Carmine e pensare che 4 «X» di fila in casa e 5 nelle ultime 8 gare (da tanto le rondinelle sono imbattute) rappresentano un’ottima e solida base sulla quale edificare il ritorno a un successo che sarebbe opportuno anche per sgombrare il cielo da nuvole e nuvolette, sempre pronte a intensificarsi da un momento all’altro in un quadro di inquietudine permanente che bene non fa. Questo, semmai, è il momento di restare molto lucidi e mantenere le energie incanalate sul campo dove quello odierno sarà il quinto impegno in 19 giorni: a memoria d’uomo un tour de force del genere non si ricorda.
In un quadro così, i dettagli più che mai sono destinati a fare la differenza. Il peso della stanchezza, questo non un dettaglio, si è visto anche nei risultati della prima tranche di partite della venticinquesima. Un altro non dettaglio, è l’avversaria di oggi: una squadra, l’Ascoli, che ha molti punti in contatto con il Brescia. Prima di analizzare quelli, partiamo però da un dato parecchio significativo per sottolineare il coefficiente di difficoltà da provare a superare: con 10 punti in 4 partite, fino alle partite di ieri, insieme alla Cremonese l’Ascoli (che oggi sarà seguito da un centinaio di tifosi mentre in tribuna patròn Pulcinelli sarà accompagnato da una 50ina di persone tra soci, manager e dirigenti) era la squadra con il più alto rendimento in questo primo scorcio di girone di ritorno.
Punti in comune

Quanto alle analogie con la squadra di Inzaghi, c’è la capacità di trasformare ogni viaggio in una festa: i marchigiani hanno infatti vinto 8 partite in trasferta, solo una in meno delle rondinelle. E in casa fanno ugual fatica tanto che nel fine settimana hanno sì vinto con l’Alessandria, ma non centravano il successo al «Del Duca» dal 6 novembre scorso (data dell’ultimo brindisi del Brescia...). C’è poi in comune il fatto di non dipendere sotto porta da uno-due giocatori: se il Brescia ha mandato in gol già 15 uomini diversi (nessuno così), l’Ascoli ha speso 14 differenti nomi sui tabellini.
Entrambe le squadre poi (anche se Sottil propone il 4-3-1-2), in particolare in questa fase hanno l’uomo di riferimento, che garantisce imprevedibilità, dal quale far passare tutto il meglio delle loro giocate offensive: di qui c’è Tramoni (on fire con due reti consecutive, 5 in tutto), di là c’è Bidaoui (idem 5 reti) pure lui al lavoro sulla sinistra mentre Tsadjout (il Moreo della situazione) si occupa più che altro di fare la guerra con i centrali avversari. Non si sa che partita immaginarsi. Ma si sa che Brescia desiderare: quello capace di stare in battaglia come col Frosinone, ma anche meglio. Senza aspettare di prendere schiaffi. Un altro giro, un’altra possibilità. Dai.
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