Calcio

Per la rinascita del Brescia c’è anche Fares e non è ancora finita

Il terzino arriva dalla Lazio. Si cerca il play: occhi su Crisetig, Buchel, Arrigoni. Davanti un’idea Rivas
Momo Fares con la maglia della Lazio - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
Momo Fares con la maglia della Lazio - Foto Ansa/Ettore Ferrari © www.giornaledibrescia.it
AA

Spogliato dell’emotività e della scossa di adrenalina dopo 94 giorni di puro patimento e soli tormenti, cosa resta del ritorno in campo con vittoria contro il Cosenza? Le cosiddette good vibes, le buone vibrazioni. Sotto il vestito dei tre punti insomma, ci sono altri veli dietro i quali potrebbero (condizionale d’obbligo, le scottature fanno ancora e sempre male) celarsi prospettive interessanti. Purché ora vengano accompagnate da un corretto completamento del mercato, purché vengano accompagnate da una dose minima di normalità attorno alla squadra.

C’è tanto da fare, servirà ben più di un approccio prima di tutto caratterialmente positivo e poi vincente per parlare di rinascita. Però, certamente, sono in atto prove in tal senso. Intanto, il ricambio di facce (ridendo e scherzando, domenica, solo tre titolari - Bisoli, Mangraviti e Cistana - erano in campo dal 1’ anche l’1 giugno) quasi senza accorgersene è stato massiccio. All’improvviso aria fresca, come auspicavamo, ma anche una ventata di novità tecniche di categoria che hanno fatto bene al cuore in attesa di scoprire qualcosa in più di tutti una volta che l’assetto sarà definitivo e una volta che ogni giocatore potrà essere nel proprio ruolo.

Il punto

Col Cosenza, è andata meritatamente bene (e un riconoscimento va dato anche a Gastaldello, sottoposto a moltissime pressioni tra critiche dell’ambiente e necessità di dimostrare a Cellino che può non essere una scelta solo di ripiego confermata solo perché la categoria è rimasta incerta: non potrà concedersi passi falsi) e anche se non è stato tutto oro quel che ha luccicato, non si può non tenere in conto tutte le problematiche alle quali si è dovuto far fronte. Chi ben comincia ha iniziato anche a riempire con qualche fatto il concetto della seconda occasione.

Ma siamo solo all’antipasto e davanti c’è un mondo perverso chiamato serie B. L’importante è che una volta tanto le perversioni non appartengano al Brescia che fin qui sul mercato è stato guidato dal buon senso che ha illuminato Cellino. Il quale ha lasciato perdere improbabili scommesse e si è dato a scelte assennate tra elementi che sono una certezza tipo Dickmann, Moncini (seppur abbia da lavorare) e il sorprendente evergreen Bjarnason e prospetti tuttavia già svezzati come lo straripante Borrelli e Besaggio.

Ma non è finita qui. Non può e non deve esserlo: la squadra va ultimata e non si possono sottovalutare situazioni rischiose come quelle di terzini che non danno garanzie o svuotati (tipo Huard), di un attacco che ha già cambiato faccia (e non a casa pure Bianchi ha già cambiato pelle e non era scontato il rifiuto dell’offerta del San Gallo arrivato da parte sua), ma che ancora numericamente non è sufficiente, di un centrocampo che non ha una alternativa nel ruolo di play. Poteva anche esserci il timore che la vittoria con le good vibes di cui sopra potesse far cogliere la palla al balzo per dire «siamo a posto così». E invece per fortuna no.

Nuovi arrivi

Tra i papabili c'è anche Rigoberto Rigas - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
Tra i papabili c'è anche Rigoberto Rigas - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it

Procedendo con ordine, oggi arriva a Brescia il terzino sinistro Momo Fares. Il franco-algerino arriva dalla Lazio in prestito: i biancocelesti si accollano in pratica tutto lo stipendio del giocatore (al Brescia restano in carico 150.000 euro) che ha accettato volentieri (i dirigenti ci hanno parlato) una ripartenza dalla B. Che innesto è quello di Fares? Quello di un giocatore di certissima qualità, ma di incertissima condizione visto che arriva da tre stagioni fisicamente tribolatissime (ha subito anche due infortuni al crociato) nelle quali ha giocato appena 30 partite. Ha comunque disputato tutto il campionato in biancoceleste. Il ragionamento del Brescia è che se il giocatore dovesse riuscire a fare anche solo una quindicina di partite «da Fares», si sarebbe a cavallo. A ieri sera, dopo che il giocatore ha rinnovato con la Lazio, mancava solo lo scambio di documenti.

Club al lavoro per un alter ego di Van de Looi. Ci sono più strade aperte: trattativa con Marcell Buchel, 31 anni, in uscita dall’Ascoli, ma pensieri anche su Crisetig (Reggina) e Arrigoni (Como). Davanti, ricerca di una seconda punta o meglio ancora una punta esterna per dare più opzioni tattiche: ha preso piede l’idea di un già ex come Rigoberto Rivas pure lui svincolato. Non si sblocca lo scambio Viviani-Paghera-Proietti: i rossoverdi vogliono una cessione a titolo definitivo con allungamento di un anno.

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato