Lumezzane: la batosta di Vicenza campanello d’allarme, ma pure stimolo

Ci sono notti che non si dimenticano, ma per il motivo sbagliato. Il ko rimediato dal Lumezzane a Vicenza entra di diritto nella storia rossoblù come il peggior esordio in campionato di sempre tra i professionisti. Battute dunque la prima giornata della stagione 2011/2012 – quando i valgobbini incassarono una sconfitta per 3-0 contro il Taranto – e 2023/2024, che sancì il ko per 4-1 per mano della Pro Vercelli. Ma, risalendo gli annali della serie C, la manita del Menti almeno non si configura come il ko con il passivo più ampio dei valgobbini. Certo, vengono eguagliate le sconfitte per 5-0 contro il Pisa (23 marzo 2003) e con il Lecce (10 marzo 2013), ma la battuta d’arresto più pesante resta quella del 25 marzo 2017 nel 7-2 incassato dal Pordenone.
Il momento
«È anche inutile commentare tecnicamente la partita», ha spiegato Massimo Paci al termine del match, ma resta evidente che il cortocircuito accusato dai valgobbini deve servire da lezione per migliorare i tanti fattori negativi visti domenica sera al Menti. A partire dalla fragilità difensiva. Sul campo del Vicenza è stato soprattutto l’esordiente portiere Bonardi a finire sul banco degli imputati a causa di tre errori marchiani a fronte dei cinque gol subiti, ma è il trend delle reti incassate a preoccupare.
Fragilità
Sia con l’Inter Under 23, sia con il Vicenza, il Lumezzane ha subìto un gol a ogni tiro in porta concesso agli avversari. I nerazzurri hanno sbancato il Saleri in Coppa Italia con appena due conclusioni all’attivo tra i pali, mentre i berici hanno calciato nello specchio cinque volte, firmando altrettante marcature.
Un altro aspetto che non ha convinto al Menti e che ha sancito un netto passo indietro rispetto alla gara con i nerazzurri è relativo alla fase offensiva. A conti fatti restano due – contando anche l’azione che ha portato all’annullamento del gol di Scanzi – i tiri verso lo specchio dell’ex Brescia Gagno. Un bottino troppo magro per poter pensare di capitalizzare l’impresa in uno stadio che resta ancora un tabù per i valgobbini contro i veneti.
Il mercato
Tra gli aspetti da salvare per il Lume resta sicuramente la maggior intraprendenza della ripresa. Nel secondo tempo infatti qualche segnale di reazione è arrivato, almeno fino al 3-0 che ha di fatto estromesso i rossoblù dalla partita. E ora, a sei giorni dalla fine del mercato, in casa Lume sono attesi almeno due colpi d’esperienza per puntellare una rosa che sta dimostrando alcune lacune importanti. L’obiettivo è quello di ripartire già dalla sfida di domenica, quando al Saleri (ore 15.30) arriverà la Pergolettese degli ex Corti e Tremolada.
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