Calcio

Le denunce del Brescia: «Ecco perché la Reggina non può essere iscritta»

Il club di Cellino ha inviato segnalazioni alla Covisoc e notizia di illecito a Procura Federale e del Coni
Massimo Cellino - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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A gamba tesa, in maniera dura e decisa. Circostanziando sempre più tutti gli elementi già in possesso e aggiungendone di nuovi.

Il tiro del Brescia per ottenere la riammissione in serie B si è alzato al livello più alto e l’entrata stavolta, come già avevamo ventilato, è stata duplice e in azione contemporanea: sulla Co.vi.so.C. e sulla Procura Federale. Alla Co.vi.so.C. e per conoscenza alla Figc, al Coni, alla Lega B, al Mef, al ministero dello sport e a quello di giustizia sono state inviate «segnalazioni circa l’iscrizione al campionato 2023-204 (della Reggina, nder)».

Alla Procura Federale della Figc e a quella generale del Coni, oltre che alla Lega B e al ministero dello sport, è stata invece inoltrata «notizia di illecito e richiesta di esercizio del potere disciplinare ai sensi dell’art. 118 Cgs Figc.

Il tutto mentre alle 23.59 di questa sera scadono i termini di iscrizione al prossimo campionato di serie B e in casa Reggina è corsa contro il tempo: ieri sera - a quanto filtrava dentro un mare di indiscrezioni contraddittorie - dovrebbe essere arrivata la fidejussione da 800.000 euro e il club ha garantito che entro oggi provvederà a saldare quanto dovuto (8,7 milioni) per potersi effettivamente iscrivere. Una iscrizione che il Brescia chiede ufficialmente - e a prescindere dalla documentazione che la Reggina oggi eventualmente produrrà - «di rigettare». È scritto nero su bianco nel documento - che abbiamo potuto esaminare- che il Brescia ha inviato in Co.vi.so.c. ovvero la commissione di vigilanza che da dopodomani avrà 10 giorni di tempo per esaminare le documentazioni inviate dai club per richiedere l’iscrizione e così certificare o meno il via libera. Alla Co.vi.so.c. il Brescia ha segnalato «gravi incogruità, irregolarità e anomalie» nella situazione della Reggina.

Non definitività del piano

Nella sua memoria, corredata da un’altra relazione dello studio Pirola-Pennuto-Zei, il Brescia evidenzia come sia già di per sé preclusivo a un’iscrizione della Reggina il fatto che la procedura di omologa del piano della Reggina non sia ancora definitiva. Tanto è che pende il ricorso dello stesso Brescia e che entro il 12 luglio anche Inps, Inail e agenzia delle entrate possono ancora opporsi.

La non definitività del procedimento di omologa, per il Brescia è in contrasto con una delibera del consiglio federale del 19 aprile scorso in cui è scritto che possono essere formulate domande di iscrizione anche da «società che hanno fatto ricorso, o che ricorreranno agli istituti di regolazione della crisi, a condizione che, entro il termine perentorio del 20 giugno 2023, siano intervenuto o intervengano provvedimenti di omologazione da parte della competente autorità giudiziaria».

Incompatibilità

Il Brescia ravvisa inoltre «incompatibilità tra lo stralcio del 95% del debito erariale ottenuto dalla Reggina e quanto espressamente previsto dal sistema delle Licenze che per converso impone un pagamento integrale del debito». La famosa inconciliabilità insomma tra ordinamento sportivo e civilistico.

Non fattibilità

Viene poi sottolineato come nel piano depositato dalla Reggina non ci sia menzione degli obblighi di pagamento a oggi degli 8.7 milioni (in base ai calcoli del perito del Brescia) di cui sopra: obblighi che semmai nel piano vengono indicati a scadenza 2024 «sicché gli stessi non potrebbero mai essere legittimamente sostenuti dalla Reggina (che in cassa al 30 aprile scorso aveva appena 405.442 euro), pena l’integrazione di una violazione degli obblighi del piano e una conseguente falsità degli assunti su cui poggia l’omologa». Segue ricostruzione della situazione patrimoniale zoppicante delle società che controllano il club di Saladini (pronto a cedere la società). Il piano di rientro viene inoltre definito dal Brescia «contraddittorio, non perseguibile e fattibile».

Indice di liquidità

Infine, riflettori puntati sull’indice di liquidità della Reggina che al 30 aprile si attestava sullo 0,15: un numero ben inferiore allo 0,6 richiesto per la prossima stagione, ma anche al di sotto dello 0,5 che era richiesto per lo scorso campionato. La sanzione per chi non rispetta l’indice è il blocco del mercato. Che se si verificasse, per la Reggina che in rosa ha perlopiù giocatori in prestito, vorrebbe dire disputare una stagione con tesserati del settore giovanile. Una eventualità «incompatibile con il regolare svolgimento dei campionati professionistici». Questo sul fronte Co.vi.so.c.

Riflettori sulla federazione

Mentre alla due Procure, federale e del Coni, il Brescia - presentando una nuova memoria e dunque presumibilmente con anche nuovi elementi in mano, ha denunciato un illecito da parte della Reggina. Il club di Cellino ha anche sollevato il tema del mancato approfondimento da parte della Procura federale degli atti che vennero trasmessi dal tribunale federale dopo l’applicazione del -3 al club calabrese. Mosse che possono creare imbarazzi, almeno in potenza, in Figc dato che la Reggina a bocca del presidente Cardona e anche nero su bianco nella relazione stilata e allegata alla presentazione del piano, ha di fatto dichiarato di aver agito con avallo federale. Oggi è un giorno chiave, ma non sarà quello dell’ultima parola perché già domani il Brescia richiederà accesso agli atti che la Reggina presenterà in sede di iscrizione.

Massimo Cellino - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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