La seconda «prima volta» tra Gastaldello e il Brescia

Sarà una prima volta che, però, non è del tutto tale. Per intenderci: una cosa già fatta, ma mai dal primo giorno ufficiale. Il protagonista di questo pseudo-paradosso concettuale è Daniele Gastaldello, che sarà l’allenatore del Brescia per la stagione 2023-2024.
Proprio l’ex capitano, che questo incarico l’ha già ricoperto in cinque diverse situazioni. E se le prime quattro rappresentavano solo giornaliere «traghettate» (prima per Dionigi, poi per Clotet) o sostituzioni estemporanee (per Clotet) per una squalifica e un’influenza, l’ultima volta, quella messa in archivio poco più di 40 giorni fa, ha rappresentato la prima vera esperienza, seppur da subentrante, da primo allenatore. Adesso, però, si comincia da pagina uno. Il tecnico padovano, fresco di conferma, inizia per la prima volta una stagione dalla preparazione estiva. E il sorriso dipinto sul volto dell’ex centrale difensivo ieri mattina, per il secondo turno di visite mediche, era di quelli convinti.
Abbronzato e «tirato» al punto giusto, Gastaldello s’è presentato al Panathleticon per i controlli di rito. Con lui, anche i nuovi componenti dello staff tecnico. Tutti pronti per cominciare. Indipendentemente dall’attesa riammissione in cadetteria, dopo una tragica retrocessione sul campo, ripartire vuole anche dire ricalibrare, riadattare. Vuol dire riadattarsi. Perché la rivoluzione tecnica (allenatore-giocatori) che i più si attendevano non c’è (almeno per ora) stata.
Uguale e diverso
Si riparte dallo stesso allenatore e dagli stessi giocatori (prestiti e fine contratto a parte). Con le premesse attuali, Gastaldello dovrà combattere sul campo, e dovrà pure vincere la diffidenza di chi lo considera «il nuovo Lopez».
Il tecnico si troverà a farlo senza il supporto di Giorgio Perinetti, l’esperto direttore sportivo che aveva accompagnato finora tutta l’esperienza extra campo del «Gasta», da secondo di Clotet prima e da capo tecnico poi.
Adesso c’è un rapporto da costruire con Renzo Castagnini, il nuovo diesse biancoblù. Il tecnico veneto, però, può trarre vantaggi da due aspetti: la conoscenza dell’ambiente e la conoscenza dei ragazzi, processi che quando si comincia realmente da zero richiedono del tempo. Gastaldello, semmai, adesso è chiamato a capire meglio le potenzialità, il carattere e l’utilità dei vari componenti della rosa del Brescia. La missione è rianimare un ambiente depresso e, in parte, ancora scioccato per un finale di stagione che è stato la fotografia dell’intera annata.
Una di quelle difficili da dimenticare, eppure da cancellare al più presto. Sfruttando al massimo il vantaggio di una «vera» prima volta.
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