Calcio

La giovane difesa è il vero tallone d’Achille della FeralpiSalò

Dopo il pessimo avvio di campionato l’attacco gardesano si è ben ripreso. Non è stato così invece per il reparto arretrato
Delusione FeralpiSalò dopo un gol subito contro il Como - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Delusione FeralpiSalò dopo un gol subito contro il Como - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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Equilibrio. È questa la parola chiave della stagione di tante squadre, ma non della FeralpiSalò, che a quattro giornate dal termine del campionato ancora non è riuscita a trovarlo ma ora per sperare nella salvezza ha bisogno di compiere grandi balzi e non certo piccoli passi.

L’inizio di stagione da brividi, con quattro sconfitte in altrettante gare, zero gol segnati e dieci al passivo, aveva subito fatto capire che i problemi erano presenti in ogni reparto ed in entrambe le fasi di gioco. Da un lato retroguardia troppo permeabile e movimenti di squadra non all’altezza della situazione difensiva; dall’altro una fase di impostazione del gioco non adeguata e punte sterili.

Poi, però, le cose sono pian piano migliorate nella fase di possesso palla, al punto che l’attacco salodiano risulta ora migliore di tutte (tranne il Südtirol, che ha lo stesso bilancio offensivo) le squadre che sono posizionate nella parte destra della classifica ed anche di due (Brescia e Cittadella, le prossime avversarie dei gardesani) che lottano per i play off. E questo senza avere un bomber in doppia cifra, perché La Mantia ha segnato sinora sette reti, due in più di Butic, mentre - per restare sulla destra della classifica - Tutino (Cosenza) e Casiraghi (Südtirol) ne hanno realizzate 14 e l’ascolano Mendes 11.

La difesa

I numeri da brividi permangono invece nella fase di non possesso palla. Con i dieci gol incassati nelle ultime tre gare (due con il Cosenza, tre a Pisa, 5 con il Como), i gardesani sono arrivati a quota 59 in 34 gare, seconda peggior difesa dietro ai 62 del Lecco, e solo in quattro occasioni non hanno subìto gol.

Quanto pesi questo è sottolineato dal fatto che da un lato quando Pizzignacco non ha subìto reti la squadra gardesana ha sempre vinto (due volte, 1-0, con la Cremonese, 2-0 a La Spezia, 3-0 sul Catanzaro), ma dall’altro che i verdeblù non sono mai riusciti a chiudere una gara sullo 0-0 e sono la squadra che, con Como e Venezia (7 volte) ha ottenuto meno pareggi. Se si aggiunge che in ben cinque occasioni sono stati superati 1-0, si capisce come sarebbe bastato poco per ritrovarsi ad iniziare la volata salvezza con una situazione nettamente migliore.

Spesso, però, ai tecnici (Vecchi e Zaffaroni) che si sono succeduti sulla panchina gardesana sono mancati gli uomini capaci di gestire le situazioni difficili. D’altra parte la rosa è molto giovane, con tanti atleti alla prima esperienza tra i cadetti.

Quanto è accaduto nell’ultima giornata è esemplare: la prima cinquina al passivo in campionato dell’intera storia verdeblù è arrivata schierando un portiere di 22 anni, due esterni di 23 e due centrali di 24 e 21 anni, tutti (se si tralasciano le tre presenze fra i pali di Pizzignacco) alla prima stagione in serie B.

Ecco perché la speranza è che il rientro fra i titolari di Ceppitelli e Balestrero (più difficile quello di Martella) possa dare in queste ultime e decisive gare alla FeralpiSalò la solidità che sinora si è vista troppo raramente. 

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