James Pallotta ha studiato il dossier del Brescia Calcio

Tutto come prima, ma niente come prima. L’andata e ritorno, in un lasso di tempo di 15 giorni, di Massimo Cellino dalla presidenza del Brescia ha alzato definitivamente il velo sul reale peso che l’indagine penale della quale è oggetto ha sul club. Non tanto su un presente garantito da un’ottima gestione finanziaria, quanto su un futuro che Cellino, come da sua stessa ammissione su queste colonne, non potrà garantire qualora il quadro rimanesse invariato e se dunque, in buona sostanza, il blocco sui suoi beni rimarrà tale.
Chi dovesse essere interessato ad acquistare il club, sa come fare: la procedura d’altronde è stata resa nota dal tribunale che nella figura dell’amministratore giudiziario Pierangelo Seri, presto nella governance di Brescia Holding, dovrà «accompagnare» Cellino in un regime di cogestione obbligata. Ma prima dello scossone avviato con la mossa delle dimissioni, prima dell’uscita allo scoperto del tribunale, c’è stato chi intorno a settembre, seppur con un approccio molto soft, ha rivolto il suo sguardo al Brescia. Ha trovato infatti riscontro l’indiscrezione de «La Gazzetta della Sport» in base alla quale il bilionario americano James Pallotta, un fresco passato nel calcio italiano alla guida della Roma (dal 2014 al 2020 ne è stato unico azionista dopo che in casa giallorossa era approdato nel 2011 all’interno di una cordata) si sia interessato al Brescia.
Come detto, si è trattato di un interesse molto discreto, mai sfociato in passi ufficiali (non ci sono stati contatti diretti né indiretti con Cellino e non risultano nemmeno col tribunale), ma reale. Pallotta, avvalendosi - attraverso il suo entourage - della collaborazione di un professionista bresciano in qualità di intermediario, ha preso informazioni circostanziate in un dossier «sui generis». Nel quale, oltre a un’analisi del territorio e delle sue potenzialità, sono confluiti alcuni dati generici economici di quelli reperibili, anche in riferimento alla partita del nuovo stadio (è evidente che questa voce possa rappresentare un’attrazione - se non la principale - per potenziali investitori) con un’«infarinatura» relativa a più voi quali a esempio lo storico delle presenze allo stadio.
Una voce, quest’ultima, che - abbinata all’investimento per il nuovo impianto - sarebbe tra le ragioni che non hanno convinto ad approfondire ulteriormente il facoltoso imprenditore alla ricerca di una nuova avventura calcistica, con annesso business, nel nostro Paese. Il dossier Brescia, va detto, è stato preso in esame insieme ad altri di club italiani. E adesso per Pallotta si può scaldare in maniera particolare la pista che porta alla Sampdoria.
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