Il mercato del Brescia si chiude a «saldo zero»: carente la rosa della difesa

C’è tutto quello che serve per condurre la barca nel porto sicuro, e se tutto va bene si può pensare di strappare un posticino nei play off.
Copia incolla dello stesso pensiero, della stessa analisi dopo la conclusione del mercato estivo condotto in fretta e furia dopo la riammissione in serie B. Dal mercato di riparazione, il Brescia non è uscito migliorato. Neanche peggiorato. Uno «0-0» che lascia l’amaro in bocca se si fa mente locale sul livello mediocre di un campionato aperto a tutto e a tutti. E che anche solo pensando di portare a casa in serenità la stagione, lascia una porta aperta sulla preoccupazione di dover arrivare in fondo con una squadra numericamente lacunosa nel reparto tradizionalmente più in affanno di sempre, ovvero la difesa. Manca quel centrale in più (a meno che Cartano non si riveli un ad ora impensabile jolly) e manca sulla sinistra una opzione «credibile» con Fares ancora in difficoltà fisica, con Huard a scadenza e con Jallow che sulla mancina è prestato.
Punto e a capo: il Brescia al completo e ora armato di organizzazione e gestione tecnica raziocinante può dare fastidio a chiunque, con un paio di assenze nevralgiche invece, può andare in difficoltà con chiunque. A Cellino il rischio continua a piacere decisamente troppo.
Su Cistana
Lo «0-0» di cui sopra, per contro, può far tendere a un sorriso pensando che perlomeno il caso Cistana caso non è più. La firma su un nuovo triennale (dalle cifre importanti sia per i parametri del Brescia che della serie B, ieri se ne parlava anche tra addetti a Milano) è stata un po’ «salva tutti». Perché ne escono tutti accontentati, e bene sotto ogni punto di vista. C’è voluta tanta pazienza e anche un po’ il caso perché è indubbio che anche l’infortunio occorso al giocatore in un momento così delicato, abbia giocato a favore per far fiorire il buon senso e consigliare anche a Cistana che coprirsi le spalle, al di là della voglia di non farla finire male col Brescia, era il caso. Mal che andrà, in un contesto in cui evidentemente le sirene della A cantavano ancora in maniera fumosa e in ipotesi. A giugno si (ri)vedrà, ma mal che andrà il giocatore continuerà a essere leader nella propria città con questa importanza riconosciuta anche in un contratto, come già sottolineato, molto di sostanza. Se ne esce bene pure sul fronte tecnico pensando solo a questa stagione: perdere, anche mentalmente, Cistana nei prossimi mesi sarebbe stato rischioso perché si sarebbe trattato di dover rovesciare tutti gli equilibri così a fatica trovati. Certo però siamo a una quasi Cistana-dipendenza e occorre augurarsi che una volta tornato in campo a metà febbraio, non esca più.
Considerazioni
Ed eventuali ambizioni? Vero che il mercato di gennaio offre poco (sessione stile «mercato delle pulci» in generale), ma quelle restano nel cassetto - almeno questo è il pensiero che Cellino esplicita sempre più spesso agli addetti ai lavori e ai suoi giocatori (lo ha fatto con Cistana) - fino a giugno: sarà la prossima la stagione nella quale cercare di tornare a fare il Brescia. Nel frattempo si resta nell’habitat della modestia auspicando che questi mesi possano davvero essere di pianificazione e stabilità cercando anche di capire se Maran, il cui lavoro avrebbe meritato un premio, potrà essere colui col quale costruire.
I prossimi mesi serviranno anche agli attori per approfondire un rapporto buono e di reciproca stima, ma ancora non di «confidenza». Ieri comunque il Brescia aveva tentato uno scambio col Südtirol Huard-Cagnano (terzino per terzino): a dire no è stato il francese. Chiusa la pista Leverbe (doppione di Cistana) era tornato d’attualità anche Dell’Orco: per Cellino non c’erano le condizioni. Nel frattempo, la Spal aveva chiesto al Brescia di riscattare subito Dickmann: l’opzione è stata valutata, ma poi ci sarebbe stato da affrontare subito un discorso sul rinnovo con adeguamento per il giocatore. Si farà a giugno. Ora, non resta che giocare. Sperando che questo «0-0» non sia nocivo. //
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