Gli ex tecnici e dirigenti in coro: «In bocca al lupo FeralpiSalò»

A tagliare il nastro dell’opera compiuta, quella della serie B, sono stati, sotto la guida del committente-presidente Giuseppe Pasini, il direttore sportivo Andrea Ferretti e il tecnico Stefano Vecchi. Prima di loro, però, in 14 anni di storia si sono succeduti tanti professionisti che hanno permesso alla costruzione verdeblù di prendere forma e di trasformarsi in un capolavoro. Da Olli (che merita un focus a parte) a Magoni, da Ottoni a Pavanel: ognuno ha voluto fare un in bocca al lupo alla FeralpiSalò. Eccezion fatta per il diesse Andrissi e i tecnici Asta e Scienza, «bloccati» da vincoli contrattuali.
Lo start
Proprio Olli (Sono fiducioso per la salvezza. Nell’ambiente c’è entusiasmo e Vecchi è un allenatore bravo ed equilibrato), nell’estate del 2009, ingaggiò come primo allenatore, dopo la fusione tra Feralpi Lonato e Salò Valsabbia, Claudio Ottoni (Orgoglioso di essere stato il primo allenatore. Non posso fare altro che augurare al club di raggiungere i propri obiettivi»), ora tecnico delle giovanili del Padova. Dopo un quarto posto in Seconda divisione arrivò Claudio Rastelli (So quanto ha lavorato il club per raggiungere la B. Un augurio sincero a tutti, in particolar modo a Vecchi, prima avversario ora collega») colui che verrà sempre ricordato per la prima promozione dei gardesani, dopo la vittoria ai play off con la Pro Patria nel 2011. Poi fu la volta del bresciano doc Gian Marco Remondina (Conosco bene il presidente e so che è molto ambizioso. Non vorrà di certo fermarsi qui. La B è il giusto premio») che condusse la squadra prima a una salvezza insperata e poi ad un buon decimo posto. Dopo due campionati tranquilli con Giuseppe Scienza (in nona e sesta piazza) arrivò Michele Serena (Hanno raggiunto la B con un colpo da maestro, facendo un lavoro fantastico nel corso degli anni. Farò il tifo affinché arrivi la salvezza») sul Garda per due volte, senza però riuscire a coprire una stagione completa. Una prima volta fu sostituito da Aimo Diana (Farò sempre tifoso dei Leoni del Garda. È stata costruita un’ottima squadra che spero riesca a togliersi delle belle soddisfazioni») che proprio a Salò cominciò la propria carriera da allenatore dopo aver guidato la Berretti verdeblù. Dopo una parentesi con Antonino Asta e un breve ritorno di Serena, toccò a Cesare Beggi (Pasini è ambizioso, ma con criterio. La B non è arrivata per caso. Sono molto ottimista sulla possibilità di ottenere la salvezza») traghettare la squadra per due giornate, nel 2017-2018, quando nel frattempo era diventato diesse Francesco Marroccu (A Salò ci sono moltissime persone che stimo. La promozione è stata la conseguenza di una crescita a 360 gradi»). Poco tempo è bastato a Beggi per innamorarsi della FeralpiSalò.
«Ora guido la Primavera del Parma - confida -, e sarò sugli spalti del Tardini perché per me sarà una partita molto importante». Poi arrivò il periodo di Mimmo Toscano (Il presidente è arrivato in B grazie a lavoro e lungimiranza. Mi aspetto che la FeralpiSalò faccia un campionato regolare») scelto per cercare di alzare l’asticella, grazie anche agli innesti di Caracciolo e Pesce (nel frattempo era cambiato anche il direttore sportivo, Gianluca Andrissi). Non bastò all’attuale tecnico del Cesena un quarto posto per meritare la conferma ai play off, dove fu sostituito da Damiano Zenoni (Il presidente è arrivato in B grazie a lavoro e lungimiranza. Mi aspetto che la FeralpiSalò faccia un campionato regolare») ora tecnico della Primavera della FeralpiSalò. Un inizio difficile nella stagione 2019/2020 costò però la panchina anche a lui. Al suo posto, per una giornata, Mauro Bertoni (Il presidente è arrivato in B grazie a lavoro e lungimiranza. Mi aspetto che la FeralpiSalò faccia un campionato regolare») ora nello staff tecnico di Andrea Pirlo alla Sampdoria. Chiuse il campionato il toscano Stefano Sottili (Sapevo che la FeralpiSalò sarebbe arrivata in B, prima o poi. La società è stata bravissima nel farlo puntando sui giovani») (sesto posto).
Per il 2020/2021 il diesse Magoni («In bocca al lupo. A Salò ho lasciato tanti amici, tra i quali Andrea Ferretti, che è un ottimo ragazzo ed è molto competente») portò sul Garda Massimo Pavanel (ora al Renate), che condusse la squadra a un ottimo quinto posto, ma che poi lasciò a sorpresa sul tavolo un contratto già rinnovato per l’anno successivo. Il resto è l’ultimazione del capolavoro, con l’arrivo di Stefano Vecchi e, successivamente, della promozione a direttore sportivo di Andrea Ferretti.
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