Beccalossi e il dribbling più importante: sveglio dopo 47 giorni di coma

Ora lo attende la riabilitazione: lo storico giocatore di Inter e Brescia ha subìto un’emorragia cerebrale
Evaristo Beccalossi, bresciano ex stella del calcio - Foto © www.inter-news.it
Evaristo Beccalossi, bresciano ex stella del calcio - Foto © www.inter-news.it
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Per settimane c’è stato massimo riserbo, come chiesto dalla famiglia, ma a pochi giorni dal suo sessantanovesimo compleanno la notizia è trapelata: Evaristo Beccalossi, storico giocatore dell'Inter e del Brescia, si è risvegliato da un coma dopo 47 giorni, in seguito a una emorragia cerebrale.

Il malore

Il malore l’aveva colto lo scorso 9 gennaio, quando un amico l’aveva trovato in stato confusionale e aveva avvisato la figla Nagaja. La famiglia aveva deciso immediatamente di farlo ricoverare in Fondazione Poliambulanza a Brescia. In pochi giorni la situazione si era aggravata, portando l’ex calciatore in coma. Da lì era iniziata la dura battaglia. Doppia: quella per rimanere in vita, ma anche quella per proteggere Beccalossi dal mondo esterno. Una battaglia combattuta tanto dalla figlia Nagaja, che lavora all’ufficio stampa dell’Inter, quanto dalla moglie Danila e dagli amici più stretti.

I medici inizialmente avevano dato alla famiglia pochissime speranze, ma con il passare dei giorni quelle speranze da piccola fiammella si sono fatte vera fiamma. E quando ha iniziato a stare meglio, anche gli amici più stretti hanno potuto fargli visita in Poliambulanza. Tra loro Spillo Altobelli, storico compagno di squadra (prima nel Brescia e poi nell’Inter). E pure il presidente della Fifa, Gianni Infantino, tifosissimo dell’Inter, gli ha inviato i suoi auguri tramite un messaggio vocale. Beccalossi è tra i suoi idoli: l'ha inserito nelle «Legend» del calcio mondiale.

Spillo Altobelli e Evaristo Beccalossi nel 2009 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Spillo Altobelli e Evaristo Beccalossi nel 2009 - Foto © www.giornaledibrescia.it

L’uomo del dribbling

Il gruppo storico dell’Inter, quello in cui Beccalossi e Altobelli hanno giocato, ha una chat su WhatsApp: ogni giorno vengono condivisi aggiornamenti sulle sue condizioni. Sono tutti legatissimi, hanno tutti a cuore le sue condizioni di salute. Ora sta un po’ meglio, non è più intubato, anche se il percorso di riabilitazione è ancora lungo. Ciò che conta è che, per ora, l’uomo del dribbling è riuscito nel dribbling più importante della sua vita.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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