Calcio

Ermanno Franzoni dai pro all'oratorio: «Per riscoprire gioia e passione»

Il tecnico che si è seduto anche su panchine di serie C tutti i lunedì allena i ragazzi di Fiumicello: «E porto i migliori a sostenere provini»
Ermanno Franzoni con la squadra dei ragazzi a Fiumicello - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ermanno Franzoni con la squadra dei ragazzi a Fiumicello - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Stesso amore per il calcio di sempre. Solo declinato in maniera differente. Con un ritorno alle origini: «Direi alla vera essenza di questo sport». Quello di Ermanno Franzoni è un nome che nel tessuto calcistico bresciano non ha bisogno di presentazioni.

È stato un buon calciatore - ha contribuito alle gesta della mitica Falck Vobarno - e successivamente un allenatore quotato che si è seduto anche sulla panchina della vecchia C2 alla guida del Rodengo Saiano e del Carpenedolo. Sono stati i picchi di una carriera che, «ammetto, mi ha un po’ deluso: senza fare il fenomeno o il presuntuoso credo che una panchina di una serie C di un certo livello me la sarei meritata. A ogni modo nessun problema e sinceramente un certo tipo di calcio non mi manca». Anzi: «Posso dire di aver riscoperto il suo gusto paradossalmente dedicandomici in maniera del tutto disinteressata anche da un punto di vista economico. La sola cosa che mi interessa è divertirmi, metterci passione e magari trasmettere qualcosa». A un gruppo di ragazzini - una quindicina - che frequentano l’oratorio di Fiumicello che è una specie di «laboratorio multiculturale».

Racconta Franzoni: «Tutto è nato per caso grazie al mio rapporto con Don Fabio Corazzina (che a breve si trasferirà a Camignone, ndr) che un giorno mi ha chiesto di dargli una mano e di mettermi a disposizione per cercare di organizzare una squadretta. Da settembre, tutti i lunedì pomeriggio ci ritroviamo con questi ragazzi che sono italiani di seconda generazione o che comunque arrivano da altri Paesi: devo dire che è un’esperienza molto bella, priva di stress e anche per questo divertente che mi ha fatto riscoprire gioia e passione. Mi sento arricchito da un punto di vista personale».

Essere a contatto con il calcio «in purezza» non impedisce però a Franzoni di mettere a frutto tutto quello che è il suo bagaglio di esperienza e la sua rete di rapporti: «Diciamo che se noto qualche qualità o peculiarità in alcuni dei ragazzini che alleno, faccio delle segnalazioni ad alcune società. Mi è capitato di farne una anche al Brescia dato che Paolo Migliorati (l’attuale responsabile del settore giovanile, ndr) è un amico. È stato provinato un 2009 di origine senegalese che ha svolto 5 allenamenti con i pari età delle rondinelle: al Brescia non è stato preso in quanto ritenuto troppo "acerbo" fisicamente, ma ora è alla Pavoniana. Alla Pavoniana tra l’altro ci sarà presto un open day e porterò altri 4-5 ragazzi. Faccio tutto in maniera disinteressata e senza compensi: è solo per il gusto di farlo e di dare una mano sia ai giovani che magari a qualche amico se capita. Ma il tutto senza velleità di alcun tipo. Tra l’altro, proprio dall’oratorio di Fiumicello è partito Cher Ndour che venne preso dall’Atalanta e che ora è al Benfica».

Ora: «Anche il prete di Bovezzo che è il mio paese mi ha chiesto di fare qualcosa all’oratorio, vediamo cosa possiamo organizzare. Di certo - conclude il tecnico classe 1951 - la dimensione del sociale (che Franzoni ha scoperto ricoprendo incarichi nella locale amministrazione) e pensare di fare qualcosa per la propria comunità è davvero fonte di grandissime soddisfazioni».

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