Calcio

Dal Benevento fino a Benevento: il mondo capovolto del Brescia

Cinque mesi fa esatti le rondinelle sognavano da capolista: ora un crollo da 2,5 a 0,55 punti di media
La delusione di Matthieu Huard dopo la partita contro Modena - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
La delusione di Matthieu Huard dopo la partita contro Modena - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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È come aver percorso l’intera circonferenza terrestre ed essere tornati al punto di partenza. Dal Benevento a Benevento. Il Brescia galoppa verso la genesi, fissata da quella notte di vertigini, di un percorso massacrante. E nel frattempo il mondo si è capovolto. Per il Brescia molto più che per il Benevento.

Quel 16 settembre, in un Rigamonti ancora tiepido, l’aria era frizzante. Intrisa di sogni ed ebbrezza. La squadra solcava il mare della B a vele spiegate, e il gol allo scadere di Bianchi calibrò verso l’alto un’andatura da crociera già parecchio sostenuta. Tre punti arraffati ad uno sbuffo dalla fine, e che regalarono una sosta da capolista in coabitazione con la Reggina dall’ex Inzaghi. Si dice che più alta è la salita, maggiore sia frastuono della caduta.

Refrain seccamente smentito dai biancazzurri, il cui crollo da Bari in poi è stato sì verticale, ma ovattato da una cristallizzazione della classifica che ha a lungo rimandato l’inesorabile, ovvero il tuffo nell’abisso della baruffa per non retrocedere. Ci si è messo troppo ad accorgersi del pericolo che si stava correndo, un vivacchiare sordo fino al clangore, a posteriori, della crisi nera che ora si staglia sullo sfondo con sorprendente nitidezza.

La media punti

Il cammino del Benevento è stato in questo senso più lineare. Coerente con una classifica che ha languito sin dall’inizio, ma senza smottamenti: la media punti fino alla gara d’andata era stata dell’1.6, nelle successive 18 giornate è scesa a 0.88. Peggioramento sì, ma non sostanziale.

Di certo imparagonabile al delta tra il 2.5 e lo 0.55 bresciano. Dieci punti in diciotto partite, dal San Nicola a seguire. Ruolino da ultimo posto in un segmento lungo ormai poco meno di un girone. Il Cosenza in questo lasso ne ha fatti quattro in più, lo stesso Benevento sei. Brescia che è fanalino di coda anche nella graduatoria del girone di ritorno: zero punti in cinque gare, fare peggio era impossibile. Poco più sopra, sul penultimo gradino, stazionano proprio i sanniti con un punto.

La resa dei conti

Sabato sarà resa dei conti tra le due squadre peggiori del 2023: i giallorossi segnano addirittura meno (20 gol) delle rondinelle (21), che hanno però la peggior difesa del campionato (36 reti incassate, 27 per il Benevento). Nel mondo rovesciato del Brescia, nel giro di cinque mesi esatti, l’entusiasmo traboccante di inizio stagione ha ceduto il passo ad una contestazione dai contorni sempre più aspri, nei confronti di Massimo Cellino e della squadra.

Tira aria pesante anche a Benevento, dove si è da poco insediato il terzo allenatore (Roberto Stellone) e il ruolo di diesse, dopo l’uscita di scena di Pasquale Foggia, è stato ereditato dal presidente Vigorito. Ricorda qualcosa? Sarà come guardarsi allo specchio, tra due giorni: ribellarsi al proprio «riflesso», e sconfiggerlo, è la sfida consegnata nelle mani di Davide Possanzini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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