Calcio

Brescia, Silvestri: «Con l’Alcione ho sbagliato perché ho pensato troppo»

Il difensore ha chiesto di essere ospite a «Parole di calcio» al posto di Andrea Cisco per metterci la faccia
Luigi Silvestri - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
Luigi Silvestri - Foto New Reporter Comincini © www.giornaledibrescia.it
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L’errore sul gol dell’Alcione «non mi ha fatto dormire un granché». Parole di Gigi Silvestri che ieri ha chiesto di essere ospite a «Parole di calcio» al posto di Andrea Cisco per metterci la faccia.

E allora partiamo subito da lì: cosa è successo in quel frangente?

«È successo che ho aspettato quel mezzo secondo in più perché credevo che Stefano (Gori, ndr) la riprendesse, ma da difensore esperto quale sono avrei dovuto spazzare subito. Mi ha fregato il "pensare", ma il calcio richiede velocità. L’ultimo errore l’avevo fatto 10 anni fa: mi spiace sia successo ora nel momento sbagliato».

Cosa sta pesando di più in questo momento?

«Le assenze. Quando mancano calciatori forti, soffri. E soffri non solo a livello di gioco, ma di mentalità. Ecco perché in questo momento facciamo un po’ più fatica, perché manca un pezzo di quella mentalità».

Assenze che pesano anche sotto l’aspetto dei ricambi?

«Certo che sì. Chi è subentrato ha sempre fatto cose importanti ed ora, con queste assenze, è più difficile far fruttare i cinque cambi a disposizione».

Come ha trovato lo spogliatoio alla ripresa?

«Un po’ di delusione c’era per aver interrotto la lunga striscia. Oltretutto sapendo che il Vicenza ha allungato, ma noi non molliamo. Chiaro che si punti ad arrivare primi, ma arrivare secondi non è proprio deludente, anche perché il progetto non è di vincere subito…».

C’è una spiegazione ai tanti infortuni?

«L’allenatore punta molto sulla meritocrazia e quindi tutti sono portati a spingere al massimo negli allenamenti».

E ce n’è una per i tanti punti persi in casa?

«L’unica spiegazione che le altre squadre vengono al Rigamonti a chiudersi e poi riescono a far gol all’unica conclusione in porta… Certo, la casa deve diventare un fortino se vuoi arrivare in alto. Il centro sportivo? Beh, avere una casa propria è un valore aggiunto».

Cosa pensa di un eventuale ricorso a qualche svincolato per ovviare all’emergenza?

«Per la mia esperienza, andare a prendere uno svincolato adesso ha poco senso perchè deve entrare nel nostro ritmo, che è alto, e passerebbe quel tempo che serve per far rientrare gli infortunati».

Perché indossa la maglia numero 28?

«Perché la portava Cannavaro alla Juventus».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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